L’appello di Saviano ai colleghi di sinistra: “E’ giunto il momento di schierarsi”

Roberto Saviano
Roberto Saviano

Roberto Saviano lancia un appello ai colleghi scrittori ed agli artisti in generale con idee di sinistra, chiedendo loro di rompere il silenzio e schierarsi contro le politiche sulla migrazione di questo governo.

Lo scrittore campano Roberto Saviano ha da tempo iniziato una battaglia mediatica contro Matteo Salvini sulla questione migranti. L’autore di ‘Gomorra‘ si è fatto portavoce delle istanze degli immigrati cercando di spiegare agli italiani che hanno il diritto all’accoglienza e si è schierato in favore delle Ong cercando di far passare il concetto che se anche ci fossero una o due organizzazioni non governative corrotte (fatto assolutamente da dimostrare) le altre farebbero comunque un ottimo lavoro di volontariato. Come sappiamo la posizione del ministro dell’Interno è opposta, Salvini è convinto che il miglior modo di salvare vite in mare sia respingere i migranti per far capire che non c’è posto in Italia ed educarli a non tentare il viaggio della speranza. Sulle ong ha poi espresso opinioni dure, accusando le organizzazioni di collusione con gli scafisti, o di ottenere del profitto economico dal portare i migranti in Italia. Insomma due posizioni diametralmente opposte che hanno portato a scambi di opinioni senza esclusione di colpi, tra insulti, risposte piccate e querele ai danni dello scrittore. Per questo oggi Saviano chiama all’appello scrittori, attori, intellettuali di sinistra e chiede loro di abbandonare il silenzio.

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L’appello di Saviano: “Oggi le persone pubbliche devono prendere posizione”

Avendo notato di essere l’unico antagonista mediatico di Salvini tra le persone pubbliche, tra chi ha un bacino d’influenza, Saviano si è rivolto a chi avrebbe la possibilità di manifestare solidarietà nei suoi confronti e sostenere la sua battaglia chiedendo loro, attraverso un articolo su ‘Repubblica‘: “Dove siete? Perché vi nascondete? Amici cari, scrittori, giornalisti, cantanti, blogger, intellettuali, filosofi, drammaturghi, attori, sceneggiatori, produttori, ballerini, medici, cuochi, stilisti, youtuber, oggi non possiamo più permetterci di essere solo questo. Oggi le persone pubbliche, tutte le persone pubbliche, chiunque abbia la possibilità di parlare a una comunità deve sentire il dovere di prendere posizione. Non abbiamo scelta”.

L’accorato appello continua con una spiegazione di cosa significhi il silenzio mediatico, del peso che, ancor più ai giorni nostri, assume la decisione di non esprimere un parere, di accettare tacitamente tutto quello che accade attorno: “Oggi tacere significa dire: quello che sta accadendo mi sta bene. Ogni parola ha una conseguenza, certo, ma anche il silenzio ha conseguenze, diceva Sartre. E il silenzio, oggi, è un lusso che non possiamo permetterci. Il silenzio, oggi, è insopportabile”.

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