Allarme legionella a Milano, c’è un altro morto: ecco il piano di emergenza

legionella
(Websource)

Terzo morto per legionella a Bresso, nel Milanese. La vittima è una donna di 84 anni. Sono 17 gli infettati secondo le ultime notizie

Salgono a tre le vittime dell’emergenza legionella a Bresso, nel Milanese. Dopo i due anziani deceduti tra martedì e lunedì, una terzo persona è morta a causa di complicazioni per aver contratto il batterio. Si tratta di una donna di 84 anni e anche lei era ricoverata all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo. L’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, ha spiegato la situazione: “È in atto un’attività di verifica dei siti e delle abitazioni dove abitano le persone ammalatesi di legionella. Si tratta di individuare la presenza attiva e lo sviluppo del batterio e di bonificare i luoghi interessati. A ore attendiamo l’esito dei primi esami e controlli eseguiti”.

Allarme legionella, come si propaga il batterio

In questo momento sono diciassette le persone infettate dal batterio che ha colpito le zone di Bresso, Cormano e Cusano Milanino. Sono ricoverati al Bassini di Cinisello Balsamo e al Niguarda di Milano. Massima attenzione in particolare nelle situazioni in cui c’è nebulizzazione d’acqua, come gli aerosol o anche i sistemi di irrigazione delle piante in luoghi pubblici e privati. L’ area della diffusione è allo stato attuale entro 1 km. Il comune di Bresso ha già organizzato una task force che possa intervenire tempestivamente e informare la popolazione su come comportarsi. Per i condomini invece è in programma una sanificazione degli impianti idrici. Bresso è già stato colpito da un’epidemia di legionella nel 2014. Ci furono sei persone contagiate e una perse la vita. L’epidemia si sviluppò però nell’arco di mesi, mentre adesso in pochi giorni. I primi casi sono stati infatti segnalati alle Ats circa una settimana fa.  Ieri sera il sindaco Simone Cairo ha incontrato i medici di famiglia e i cittadini. Al pomeriggio invece appuntamento con i responsabili delle Ats e tutti i titolari di attività produttive che hanno a che fare con l’acqua calda. L’esame microbiologico richiede circa dieci giorni. I primi esiti sono attesi per la fine di questa settimana.

Impostazioni privacy