Serle, oggi è l’ultimo giorno per trovare la bambina scomparsa

Serle, oggi è l'ultimo giorno per trovare la bambina scomparsa
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Serle: sono passati 5 giorni da quando la piccola Luschra è scomparsa nei boschi, questa mattina alle 6 sono ricominciate le ricerche alle 12:00 si deciderà se continuare o meno.

Nella giornata di ieri ben 265 persone, tra volontari del soccorso alpino, forze dell’ordine e Vigili del Fuoco hanno continuato le ricerche della bambina autistica scomparsa durante una visita alle grotte vicino all’altopiano di Cariadeghe, a Serle. Fino ad ora non sono stati fatti passi avanti, i soccorritori hanno indagato all’interno di 100 cavità rocciose, ma nella zona ne rimangono altre 300 circa e la ragazzina potrebbe benissimo spostarsi da una all’altra vanificando in questo modo le ricerche. Il particolare disturbo di cui soffre la piccola Iuschra, infatti, la potrebbe indurre a non chiedere aiuto, a non rispondere ai richiami dei ricercatori e probabilmente a nascondersi da persone che non conosce.

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Serle, ricerche finora inconcludenti, si medita l’interruzione

I soccorritori sono quasi certi che la bambina non abbia abbandonato la zona boschiva poiché se fosse scesa in direzione degli altopiani qualcuno l’avrebbe avvistata o quanto meno ci sarebbero state delle immagini riprese dai droni che l’avrebbero immortalata nel momento in cui avesse lasciato la zona. L’obbiettivo di oggi, dunque, è quello di continuare a cercare all’interno di grotte, cavità e dirupi che caratterizzano la zona boschiva di Serle, anche se il compito è decisamente arduo e tra qualche ora si potrebbe decidere di abbandonare le ricerche.

Nelle ultime ore, Carlo Parini, capostazione dei tecnici del Cnas nonché coordinatore delle ricerche ha dichiarato che anche oggi si batteranno tutte le strade possibili: “I sentieri dei versanti sono stati battuti. Noi comunque teniamo aperte ancora tutte le possibilità. Grotte e cavità, per esempio: nel parco ce ne saranno 400. Ne rimangono molte da ispezionare, man mano le scopriamo le registriamo. C’è speranza, insomma”.

Ciò nonostante alle 12 il prefetto di Brescia, Annunziato Vardè, è atteso al campo base dei ricercatori per fare il punto della situazione. Insieme a questo verrà deciso se interrompere le ricerche dato che sono passate da un paio di giorni le fatidiche 72 ore, o se continuarle magari con un numero ridotto di ricercatori (una ventina di persone ha già abbandonato la zona questa mattina).

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