Salvini, la riforma fiscale e il taglio delle tasse: “Andremo contro i numeri UE”

Salvini, la riforma fiscale e il taglio delle tasse: "Andremo contro i numeri UE"
(Getty Images)

In una recente intervista Matteo Salvini ha ribadito che la prossima mossa del governo sarà il taglio delle tasse anche se questo dovesse andare contro le richieste economiche dell’Unione Europea.

La manovra fiscale voluta dal neo governo Conte sta incontrando alcune difficoltà: affinché venga presentata e quindi approvata è necessario che vengano trovati i fondi per renderla sostenibile, fondi che al momento sembrano una chimera. Il ‘Corriere della Sera’ ha voluto intervistare a riguardo il ministro dell’Interno nonché maggiore promotore dell’introduzione di una tassazione inferiore rispetto al passato e gli ha chiesto se in questi primi mesi di governo non si siano già create delle frizioni tra lui ed il ministro dell’Economia Giovanni Tria, ma il leader del carroccio ha negato prontamente che sia così: “Nemmeno per sogno, solo per i giornali”, quindi quando gli sottolineano la questione Cdp, aggiunge: “Incomprensioni, al massimo, e non in mia presenza”.

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Salvini, riforma fiscale e problema fondi

Insomma nessuna frizione all’interno del governo che viaggia verso la tanto attesa riforma fiscale che rende perplessi oppositori ed italiani. Il problema principale come riferito sopra è la mancanza di fondi per coprire l’ammanco causato dal taglio di tasse, un problema di grosso rilievo che per il ministro dell’Economia va assolutamente risolto prima di poter varare la riforma. Questo significa che non si potrà andare avanti verso la riforma tanto decantata, second Salvini il problema non sussiste e presto verrà trovata una soluzione: “Ci hanno eletto per cambiare, se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni avrebbero votato in modo diverso. Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino a Bruxelles, che molti paesi Ue ignorano bellamente”.

Il ministro cita tra i Paesi che ignorano i limiti fissati da Bruxelles la Francia, la Spagna e la Germania quindi conferma che al centro di questo governo verranno messe la pace fiscale e la crescita, misure che permetteranno l’introduzione della Flat tax. Il vice premier conclude il discorso spiegando che dopo il taglio delle tasse verrà il momento delle pensioni e del reddito di cittadinanza.

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