Allarme ragni violino: il drammatico racconto di una donna

ragno violino
(Pixabay)

Roma, ancora allarme ragni violino: il drammatico racconto di una donna, Alessia Assenso, finita in ospedale dopo il morso dell’insetto.

Ancora paura nella zona Sud di Roma (in particolare nella zona di via Ardeatina e via Laurentina) per i diversi ricoveri che si sono registrati a causa del morso del ragno violino. “Un suo morso può portare prurito e arrossamenti ma anche allergie e bruciori”, ha spiegato l’infettivologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano. Nel frattempo, al portale Leggo.it, una donna ha raccontato quanto le è accaduto.

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Il racconto della donna morsa dal ragno violino

Spiega Alessia Assenso, trentenne romana: “Giovedì sera stavo scendendo dalla mia auto e ho sentito un leggerissimo pizzico al malleolo, dopo pochi minuti ho visto che c’era un puntino di sangue. Non mi sono allarmata, mi sono solo chiesta cosa mi avesse punto. Durante la serata è arrivato il prurito e nella notte ha iniziato a gonfiarsi il collo del piede”.

Il giorno dopo i dolori aumentano, ma la donna non ci fa troppo caso, è poi la sua parrucchiera, il sabato, a consigliarle di chiamare il numero del centro anti-veleni del Policlinico Gemelli: “Mi hanno consigliato di continuare a usare la crema e di tenere d’occhio la situazione: in caso di vomito, vertigini e diarrea sarei dovuta correre al pronto soccorso del Gemelli”.

Morsa dal ragno violino: necessario il ricovero

La donna sperava di evitarlo, ma invece ha dovuto ricorrere alle cure mediche: “Sabato sera, dopo 48 dalla puntura, a cena ho iniziato a stare male. Il piede era molto dolorante e sono corsa in bagno con forti attacchi di vomito e diarrea. Sono andata subito al Gemelli e mi hanno trattenuta per tre giorni con cure antibiotiche, cortisone e analisi del sangue per monitorare i valori sballati dei globuli bianchi”.

Alessia Assenso riassume così la propria esperienza: “Mai avrei immaginato una cosa simile. Se avessi saputo che esisteva un’eventualità di questo tipo, sarei andata prima in ospedale: spero che il mio racconti serva ad altri per muoversi in tempo”.

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