Parma, promozione in Serie A a rischio: chiesti 2 punti di penalizzazione

Calaiò Parma
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Caso Calaiò, chiesti 2 punti di penalizzazione retroattivi per il Parma o 6 punti nel prossimo campionato: promozione in A a rischio

Sta prendendo una piega davvero drammatica il famigerato SMS che Emanuele Calaiò, attaccante del Parma, ha inviato a due suoi ex compagni dello Spezia alla vigilia della partita che ha sancito la storica promozione in Serie A del Parma. La Procura della Figc sta esaminando il caso e ha chiesto 2 punti di penalizzazione retroattivi per i ducali, o in alternativa ben 6 da scontare nel prossimo campionato. In entrambi i casi un disastro, ma il primo caso sarebbe ben più grave. Il -2 costringerebbe il Parma a perdere la seconda posizione in classifica, che gli è valsa la promozione diretta senza passare per i playoff, a vantaggio del Palermo, che quindi tornerebbe in A al posto di Calaiò e compagni. Per l’attaccante mano ancora più pesante: chiesti ben 4 anni di squalifica per tentato illecito e 50mila euro di multa. Una pena che, a 36 anni, significherebbe addio forzato al calcio giocato. Il Palermo sta partecipando al procedimento sportivo: la sua istanza è stata accolta per il suo interesse diretto in relazione alla posizione in classifica nel corso dello stesso campionato di Serie B.

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Parma, Calaiò e gli sms sospetti: perché la squadra rischia la retrocessione

Calaiò Parma
Calaiò del Parma Esulta (Getty Images)

I fatti sono relativi all’ultima giornata di regular season. Si gioca Spezia-Parma, gli ospiti si giocano la promozione diretta in Serie A in un’ultima giornata davvero bollente, mentre i liguri sono già salvi e a metà classifica. Così Calaiò contatta il suo ex compagno Filippo De Col e gli invia questo Whatsapp: “Ehi Pippein, non rompete il cazzein mi raccomando amico mio. Dillo anche a Claudein (Terzi, ndr), soprattutto col rapporto che avete con me”. Alla fine il Parma vincerà la gara e Gilardino (ex parmense ora allo Spezia, ndr) sbaglierà un rigore decisivo a pochi minuti dalla fine. Ma alla Procura Federale sono arrivate parecchie critiche per quest’indagine. Ai più, infatti, questi messaggi “incriminati” sembrano soltanto uno scambio affettuoso di auguri tra due amici che hanno giocato insieme e scherzano sulla partita che verrà.

I social si dividono sull’argomento: indubitabile l’ingenuità di Calaiò nello scrivere un sms ad un avversario il giorno prima della partita, ma il tono sembra scherzoso, non è in codice e non è per nulla guardingo. Eppure questa ingenuità potrebbe costare davvero carissima, al calciatore e anche alla società.

 

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