Cracco, cliente mostra indignato lo scontrino: scoppia la polemica

Carlo Cracco (Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Cliente posta in rete lo scontrino del Cafè Felix, il cui proprietario è il noto chef Cracco, per denunciare il conto esorbitante ma gli utenti non sono d’accordo con lui.

Nel week end un utente Facebook si è recato nel Cafè Felix, bar milanese di proprietà dello chef stellato Cracco ed adiacente al suo lussuoso ristorante, che si trova nel cuore di Milano e vicino al Duomo. L’utente, in segno di ‘denuncia’, ha postato poi lo scontrino che reca le voci: 3 spremute e 2 bottigliette d’acqua, per un totale di 41 euro. Non è la prima volta che al Cafè Felix viene imputato il costo esorbitante ma la rete, questa volta, si è schierata accanitamente contro il consumatore: “Ma continuate a viaggiare col panino nella stagnola schiacciato nel marsupio, dai”, ed è solo uno dei tanti commenti riscontrati sul social che, di certo, l’autore della ‘denuncia’ mai si sarebbe aspettato.

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Gli utenti non hanno digerito la ‘denuncia’ del cliente: “I prezzi sono esposti, se non ti va bene alza i tacchi”

Il costo della colazione, per quanto oneroso, secondo la rete era chiaramente indicato nel menù e, dunque giustificato: “I prezzi sono esposti, se non ti va bene alza i tacchi e vai”, “Fanno benissimo a spennarvi così: vi piace fare i fighetti… avreste dovuto lasciare anche la mancia, giusto per essere allineati”.

Dunque, gli utenti non perdonano al consumatore di essere entrato in un posto tanto rinomato, e dichiaratamente costoso, per poi lamentarsi del prezzo. Un ossimoro che la rete ha attaccato con durezza: “A te, che con tutti i bar dove potevi prendere tre spremute e due acque sei voluto andare da Cracco in Galleria, e che poi pubblichi sdegnato lo scontrino: dovevi pagareralissimo e vicino al Duomo di Milano almeno il doppio”, “Paghi la location e il nome: dov’è il problema? Nessuno vi obbliga ad andarci. Oppure ci andate per poi scrivere un post e godere per tutti i ‘mipiace’ o ‘condividiseseidaccordo’ che ricevete?”.

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Nonostante 41 euro per 3 spremute e 2 bottigliette d’acqua minerale (da 7 euro l’una) sia un prezzo obbiettivamente alto rispetto al bene di consumo acquistato, ciò che si rimprovera all’utente è il fatto che, nonostante la Galleria si trovi in pieno centro, ci siano moltissimi altri luoghi nelle vicinanze in cui il cliente avrebbe potuto consumare a prezzi più accessibili o, in alternativa, “Fai una bella cosa: vai a comprarti succo d’arancia e spremuta al Conad e disconnettiti da Facebook”.

Marta Colanera

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