Di Maio e il taglio dei vitalizi: “Oggi è un giorno storico”

Di Maio e il taglio dei vitalizi: "Oggi è un giorno storico"
(Getty)

Di Maio torna a parlare del taglio dei vitalizi nel giorno in cui il parlamento potrebbe votare in favore della riforma.

Disinteressato alle critiche ed alle ragioni storiche che hanno portato a concepire il vitalizio ai politici come uno strumento anti corruzione, Luigi Di Maio ha portato avanti la lotta che il suo movimento ha iniziato sin dalla discesa in campo, ovvero quella ai privilegi della casta. Il vicepremier è galvanizzato dall’idea che proprio oggi potrebbe essere la giornata decisiva per dare un taglio ai vitalizi dei politici ed ai microfoni di ‘Uno Mattina‘ dice: “Oggi è una giornata storica, almeno per il simbolo che rappresenta questa decisione che dopo oltre 30 anni sancisce un principio chiaro, se hai versato i contributi allora il vitalizio ti spetta, se non hai versato no”. Vittoria? Non proprio, il taglio dei vitalizi è solo il primo passo verso una lotta ai privilegi che lo stesso Di Maio sa essere lunga ed irta di difficoltà ed infatti in seguito aggiunge: “Non mi nascondo che c’è ancora molto da fare nella lotta ai privilegi. Mi avevano sempre detto che non si poteva fare. Siamo arrivati noi e in meno di 100 giorni li abbiamo tagliati”.

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Di Maio: taglio alle pensioni d’oro e richiesta fondi per il reddito di cittadinanza

Come detto il taglio ai vitalizi è solo la prima di una serie di passi verso l’equità e la giustizia in campo economico. Il vicepremier infatti torna a parlare dell’intenzione di tagliare anche le pensioni d’oro, abbassando la soglia dei guadagni eccessivi dai 5000 ai 4000 mensili per coloro che non hanno versato contributi a sufficienza per meritare un simile assegno: “L’obiettivo è quello di tagliare le pensioni d’oro per ridare alle minime”, spiega poi Di Maio. Non solo le pensioni, da risolvere c’è la questione più spinosa, ovvero quella del lavoro: se da un lato il leader pentastellato ribadisce la sua contrarietà ai voucher ed al lavoro determinato, dall’altro è aperto a proposte lavorative che puntino alla lotta al precariato: “Se si riapre la porta allo sfruttamento noi alzeremo un muro. Se invece, come ci ha chiesto il ministro dell’Agricoltura, vengono introdotte per specifiche mansioni, o all’interno del lavoro domestico, e poi vediamo per il Turismo, allora possiamo parlarne”.

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