Rimborsi bollette 28 giorni: cosa fare e chi ha diritto al rimborso

Rimborsi bollette 28 giorni
Rimborsi bollette 28 giorni

Rimborsi bollette 28 giorni telefonia fissa: cosa fare e chi ha diritto al rimborso, cosa accade a chi ha cambiato operatore.

L’Agcom ha deciso: le compagnie telefoniche Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dovranno restituire in bolletta entro il 31 dicembre gli importi richiesti illegittimamente agli utenti della telefonia fissa. Infatti, tutte le compagnie telefoniche avevano deciso in maniera unilaterale di varare la fatturazione a 28 giorni, ovvero ogni quattro settimane, anziché mensile. La procedura è stata dichiarata illegittima e ora partiranno i rimborsi.

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Cosa fare per i rimborsi bollette 28 giorni

In quattro distinte delibere, l’Autorità aveva diffidato gli operatori ad agire in quel modo, ritenendo illegittime le procedure di pagamento delle fatture a partire dal 23 giugno 2017. Con questo ulteriore provvedimento, l’Agcom “nel rispetto delle recenti indicazioni del Tar del Lazio, volte a contemperare i diritti degli utenti con le esigenze di sostenibilità economico-finanziaria da parte delle aziende, ha individuato il nuovo termine entro cui gli operatori dovranno ottemperare a quanto richiesto nei citati provvedimenti di diffida”.

Agli utenti telefonici andrà riconosciuto in fattura il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile. Gli operatori dovranno dunque rimborsare un numero di giorni pari a quelli illegittimamente erosi, spalmandoli anche su più fatture.

Cosa succede a chi ha cambiato operatore

Gli utenti che hanno nel frattempo cambiato operatore non dovranno comunque preoccuparsi. Infatti, “adeguate modalità di ristoro saranno definite all’esito dei contenziosi ancora pendenti dinanzi al Tar Lazio, la cui discussione di merito è prevista nel prossimo mese di novembre. Il provvedimento adottato dall’Autorità intende salvaguardare in tempi rapidi i diritti di tutti gli utenti coinvolti dagli aumenti tariffari imposti dagli operatori”.

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