Francesco e Raniero: una tragedia evitabile, accuse ai soccorsi

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Francesco e Raniero

Francesco e Raniero: una tragedia evitabile, accuse ai soccorsi per i ritardi nelle comunicazioni, gli ultimi a essere avvertiti i Vigili del Fuoco.

Si poteva evitare la tragedia di Francesco e Raniero, i due fratellini di rispettivamente 13 e 10 anni morti a causa di un incendio. Le fiamme erano divampate all’interno della loro casa a Messina, ed il più grande aveva cercato di mettere in salvo l’altro, senza però riuscirci. Nei giorni scorsi, in migliaia hanno partecipato alla cerimonia funebre, celebrate dall’Arcivescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla, nella cappella del collegio di Sant’Ignazio.

Francesco e Raniero: ritardi nelle chiamate dei soccorsi

Dalla ricostruzione dell’accaduto, emerge un grave ritardo nello smistamento delle chiamate di emergenza da parte del Numero unico europeo. Sembra che gli ultimi a essere stati avvertiti, quella notte, siano stati i vigili del fuoco per ultimi. Giuseppe Natoli, vicino di casa di Gianmaria Messina e Chiara Battaglia, genitori di Francesco e Raniero, spiega: “Mia moglie ha telefonato al 115 alle 4.07”. Invece, la telefonata ai vigili del fuoco è arrivata alle 4,13.

Ma non finisce qui, come spiega ancora Natoli: “Poi siamo stati richiamati per verificare che non fosse uno scherzo. Ho richiamato poi alle 4.20 e alle 4.23”. La coppia di vicini di casa aveva chiamato il 115, ma a rispondere è stato però il 112 di Catania. Nulla di anomalo, da quando è stato attivato in Sicilia il Nue, numero unico europeo. Una scelta contestata dal presidente nazionale della Società italiana sistema 118, Mario Balzanelli: “Per noi un ritardo anche inferiore a 40 secondi può fare la differenza tra la vita e la morte”. La polemica coinvolge anche i sindacati dei vigili del fuoco (Conapo) e della polizia (Siap e Sap). Precedenti simili esistono in tutta Italia, infatti.

Il caso di Francesco e Raniero in Parlamento

Del caso è stato investito il Parlamento, con il ministro dei Rapporti col parlamento, Riccardo Fraccaro che durante il question time alla Camera ha risposto all’interrogazione sul rogo di Messina presentata dal deputato di Forza Italia, Nino Germanà. Queste le sue parole: “Sulla base degli elementi riferiti dal ministero dell’Interno, risulta pervenuta alle 4.13 alla sala operativa del comando dei Vigili del fuoco di Messina, per il tramite della centrale unica del 112, una prima chiamata di soccorso mentre sul posto già alle ore 4.09 intervenivano le volanti”.

Dice ancora il neo ministro Fraccaro: “Alle 4.14 dalla sede centrale di via Salandra uscivano le squadre operative con mezzi adeguati, consistenti in un’autopompa serbatoio, una campagnola, due autobotti pompa, un’autoscala. Alle 4.21 giungevano sul posto”. Insomma, sotto accusa finiscono il numero unico per i soccorsi e il 112, che peraltro avrebbe avvertito prima il 118 e poi il 115. Gli orari sono attenzionati anche dalla magistratura: “Stiamo indagando anche questo aspetto”, dice Maurizio De Lucia, capo della procura di Messina.

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