Migranti, nave bloccata tra Malta e Sicilia con 523 profughi

nave diciotti

La Nave Diciotti con a bordo 523 migranti attende indicazioni su dove approdare. Si apre un nuovo caso Aquarius?

Potrebbe presto aprirsi un nuovo caso Aquarius in Italia. Dopo la vicenda della nave respinta dall’Italia e accolta in Spagna con a bordo 629 migranti, è il turno della nave Diciotti della Guardia Costiera italiana che ha a bordo 523 migranti salvati nei giorni scorsi da alcune navi commerciali al largo della Libia. In questo momento l’imbarcazione si trova al largo di Malta e attende gli ordini previsti nel pomeriggio. Proprio ieri ha concluso il trasferimento di 42 migranti che erano a bordo di Trenton, la nave della marina statunitense che li aveva soccorsi a 20 miglia dalle coste libiche dopo che il gommone su cui viaggiavano si era capovolto. Secondo le ultime il nubifragio è costato la vita ad altre 12 persone ed è avvenuto il 12 giugno. I migranti sono in mare da una settimana e venerdì scorso le autorità italiane avevano sottolineato che i 42 sarebbero sbarcati in Italia. A bordo della Diciotti però ci altre 481 persone. I soccorsi sono continui e venerdì è stato il turno di numerose navi mercantili con a bordo numerose persone.

Fase di stallo, dove dirigere la nave Diciotti?

Prontamente la nave della Guardia Costiera ha provveduto a trasbordare tutti i migranti ma ora si riapre nuovamente un caso. Nella mattinata di lunedì la nave Diciotti era a nord di Malta, poi è tornato a sud dell’isola e ancora si trova in quella zona. La Guardia Costiera di Roma ha spiegato: “Siamo attualmente in fase di stallo, in attesa che il ministero dell’Interno ci dia indicazione del porto dove dirigere la nave”, spiega la Guardia Costiera di Roma. Nel frattempo arriva la beffa per i migranti di Aquarius. Accolti dalla Spagna, ora verranno rispediti a casa nonostante la “decisione umanitaria” del paese iberico. I passeggeri sono 449 uomini, 80 donne (di cui almeno sette incinte), 89 adolescenti e 11 bambini sotto i 13 anni. E 26 sono i Paesi di provenienza che hanno dichiarato, principalmente dell’Africa; ma molti hanno detto anche Afghanistan, Bangladesh e Pakistan.

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