Matteo Salvini e la revoca della scorta a Saviano: cosa c’è di vero

scorta saviano
(Facebook)

Matteo Salvini e la revoca della scorta a Saviano: cosa c’è di vero, un post su Facebook di dieci mesi fa e le reali competenze sulla decisione.

In questi primi giorni di operato del governo Conte, sicuramente è il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, leader della Lega, il politico più in vista e ogni sua affermazione viene passata sotto la lente d’ingrandimento. Inoltre, il ministro Salvini è bersaglio di diversi attacchi, proprio in virtù delle sue uscite pubbliche. Ma è soprattutto il suo ‘presenzialismo’ su Facebook a dare adito anche a fraintendimenti o alla creazione di notizie non del tutto vere.

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La polemica tra Saviano e Salvini

Qualche giorno fa, Salvini è stato protagonista di uno scontro a distanza con Roberto Saviano, a causa della vicenda della nave Aquarius. Lo scrittore di Gomorra aveva accusato due membri del governo, i ministri Salvini e Toninelli: “Aiutare significa fare un braccio di ferro prendendo in ostaggio donne e bambini? Rischiare sulla loro pelle senza sapere, ancora oggi, che fine faranno?”, le domande di Saviano.

Il leader della Lega aveva ribattuto: “La Boldrini mi dà del ‘disperato’ e Saviano del ‘bandito’… Orgoglioso di difendere la sicurezza degli italiani, a chi mi vuole male mando un sorriso e un bacione!”. Proprio dopo questa polemica a distanza, sui social era apparso un post di Salvini, in qui si legge: “Il signor Saviano è preoccupatissimo per la possibilità, auspicata da me e da milioni di italiani, che gli venga tolta la scorta, di cui inutilmente gode da tempo. Coda di paglia? La paura che fa Saviano alla camorra è pari a quella che fanno le minacce di Kim a Donald Trump: zero. Ciaone Saviano, fatti una vita! A spese tue”.

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Scorta Saviano: chi decide l’assegnazione

A leggere il post, sembra chiara la volontà di Salvini di togliere la scorta allo scrittore minacciato dalla camorra. ma le date sono importanti. Infatti, il post è datato 11 agosto 2017, ovvero dieci mesi fa. Insomma, bisognerà effettivamente vedere se nel frattempo il neo ministro ha cambiato idea sull’argomento e soprattutto la competenza non è di stretta pertinenza di Salvini, ma dell’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale (UCIS), un ufficio specifico istituito dopo l’uccisione di Marco Biagi da parte delle Brigate Rosse nel 2002.

Purtroppo quella sulla scorta è una vecchia polemica che viene riaperta di tanto in tanto: una delle ultime ‘vittime’ è il sindaco di Roma, Virginia Raggi. Quando vennero pubblicate alcune sue foto mentre va a fare la spesa scortata, un vespaio si sollevò sui social e Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico (PD), ha scritto un post su Facebook in difesa del primo cittadino, ricordando come la scorta non sia un privilegio.

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