Rosaria, morta a 22 anni per dimagrire: i rischi dell’operazione alla quale si era sottoposta

Rosaria
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Rosaria, morta a 22 anni per dimagrire: ecco quali sono i rischi dell’operazione alla quale si era sottoposta. 

La tragica morte di Rosaria Lobascio, la studentessa di soli 22 anni residente a Sala Casilina in provincia di Salerno che è deceduta dopo essersi sottoposta ad un intervento chirurgico per dimagrire, ha riaperto la discussione in merito all’opportunità di sottoporsi a questo tipo di trattamenti e a quale sia il rapporto rischi/benefici di questo tipo di operazioni chirurgiche.

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Come funziona l’operazione e quali sono i rischi

L’operazione alla quale si è sottoposta la giovane Rosaria è un intervento di chirurgia bariatrica, un’operazione complessa ed invasiva che modifica in modo permanente lo stomaco o l’intestino al fine di ridurre l’assorbimento del cibo e indurre nel paziente immediata sensazione di sazietà. Emilio Manno, responsabile della Chirurgia bariatrica presso l’unità di Chirurgia generale del Cardarelli, ha commentato così a Il mattino la notizia della morte di Rosaria: “È una tragedia difficile da commentare, non conosco il caso ma ho letto le cronache. Una ragazza purtroppo giovanissima. Posso solo dire che l’operatore di quell’ospedale è degno di fiducia, ha esperienza in questo campo ed è attivo nell’ambito della Società scientifica italiana di Chirurgia. La chirurgia bariatrica è impegnativa non esente da rischi di complicanze anche gravi e sebbene statisticamente sconti una mortalità inferiore a quella dell’appendicite acuta registra eventi avversi a esito infausto non trascurabili”.

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Rosaria si è sottoposta ad una gastrectomia verticale, un’operazione che elimina quasi il 90% dello stomaco, è irreversibile e può provocare gravi conseguenze come la perforazione lungo la linea di sutura, la perdita di succhi gastrici, la comparsa di fistole gastriche e anche una sepsi. Insomma quella a cui si è sottoposta Rosaria era un’operazione complessa e dal decorso comunque molto faticoso. Resta però da capire, come chiede giustamente a gran voce la famiglia, cosa sia realmente accaduto alla 22enne che in un primo momento dopo l’intervento sembrava rispondere bene e riprendersi in modo corretto.

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