Davide Astori morto nel sonno, la perizia medica spiega tutto

Davide Astori morto nel sonno, la perizia medica spiega tutto
(Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Davide Astori, capitano della Fiorentina, è morto nel sonno lo scorso 4 marzo, a distanza di 3 mesi è stata depositata la perizia medica che spiega le cause dell’improvviso decesso.

Sono passati poco più di tre mesi da quando il capitano della Fiorentina Davide Astori è stato trovato privo di vita nella sua camera d’albergo di Udine, poco prima dell’incontro tra la viola e l’Udinese. Difensore elegante e tatticamente impeccabile Astori aveva appena 31 anni e con la compagna Francesca Fioretti aveva da poco avuto una bambina. La triste storia di questo calciatore ha colpito non solo i compagni di squadra e gli appassionati di calcio, ma tutto il popolo italiano che da mesi si chiede come sia stato possibile che un ragazzo così giovane sia morto senza dare un preavviso. Oggi i medici legali Carlo Moreschi e Gaetano Thiene, incaricati dal Procuratore Capo di Udine Antonio De Nicolò di stabilire le cause della morte di Astori, hanno depositato la perizia medica che spiega cosa è successo al difensore della Fiorentina e della Nazionale.

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Morte Davide Astori, depositata la perizia medica

I due medici legali incaricati di svolgere l’autopsia sul corpo di Davide Astori si sono presi tutto il tempo necessario per non lasciare nulla al caso: la perizia doveva essere consegnata alla Procura di Udine nei primi giorni di maggio, ma loro hanno fatto ed ottenuto richiesta di proroga di 30 giorni. Al termine dei 30 giorni concordati la perizia medica è stata consegnata alla procura di Udine ed è al vaglio di Barbara Loffredo, titolare del fascicolo sul calciatore.

Al momento non è stato dichiarato nulla a riguardo, probabilmente gli esami approfonditi richiesti dai due medici legali per confermare l’esito della prima autopsia hanno portato a risultati simili a quelli del primo esame autoptico. Ad occuparsi dell’autopsia sono stati gli stessi medici legali incaricati di confermare la diagnosi che era stata in un primo momento di: “Morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare”.

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Fabio Scapellato

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