Aumento IVA e riforma fiscale: i progetti del ministro Tria

Aumento IVA e riforma fiscale: i progetti del ministro Tria
( ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

La riforma fiscale e l’aumento dell’IVA, ecco quali sono i progetti del ministro all’Economia Giovanni Tria.

La riforma fiscale è uno dei punti saldi del governo targato Lega-5 Stelle e sicuramente una delle riforme che più interessano gli italiani. Con l’inserimento della ormai nota flat tax, infatti, ci sarebbero sgravi importanti sia per le imprese che per le famiglie, anche se in questo secondo caso la riforma è più articolata. In una dichiarazione rilasciata ad ‘Agorà‘ il leghista Bagnai aveva ipotizzato che la riforma fiscale sarebbe stata applicata in due tranche, una prima per le imprese ed una seconda per le famiglie, ma il ministro Tria è intenzionato ad un’inserimento totale della riforma entro l’inizio del 2019 affinché possa entrare a regime al massimo entro il 2021. Nei giorni scorsi si era pure ipotizzato che per ammortizzare l’ammanco dovuto alla riforma si sarebbe proceduto ad un’innalzamento dell‘IVA, un’ipotesi che sia la Lega che il Movimento 5 Stelle hanno rigettato decisamente, sostenendo che un’impennata dell’IVA sarebbe insostenibile per le famiglie italiane.

Forse vi interesserà anche -> Il premier Conte al senato per la fiducia: pensioni e flat tax i temi caldi

Riforma fiscale: il ministro Tria al lavoro insieme all’economista Siri

Subito dopo aver ricevuto le chiavi del ministero da Pier Carlo Padoan, suo predecessore, il ministro Tria ha ricevuto nel suo ufficio il teorizzatore della riforma fiscale con introduzione della tassa piatta (flat tax) Armando Siri. I due, infatti, sono già al lavoro per creare un riforma concreta che possa essere inserita in ottobre anche nella legge di Bilancio del 2019. Uno degli scogli da superare è quello del costo della manovra (dai 40 ai 50 miliardi di euro) costo che non verrà ammortizzato con un aumento dell’IVA. La Lega è infatti convinta che lo sgravio fiscale avrà una forte incidenza negli investimenti degli italiani, un incidenza che farebbe muovere l’economia ed eliminerebbe il sommerso: “Si insiste tanto a dire che con la riforma della flat tax lo Stato ci perde 40 miliardi, ma allora diciamo pure che i cittadini ne guadagnano 40. Non è che se li fumano, li spendono”, ha infatti spiegato il senatore Claudio Borghi Aquilini.

Sicuri del risultato della riforma, ora il governo deve provare a risolvere tutti i dettagli entro ottobre, periodo in cui si comincerà a varare la legge di Bilancio per il prossimo anno. La parte più delicata della riforma riguarda le persone, poiché per queste sono previste detrazioni in base al reddito che possono essere spalmate anche in più anni ed anche queste devono rientrare nel computo totale della riforma fiscale.

Forse vi interessa anche -> Pensioni, quota 100: cos’è, come funziona e chi ne ha diritto

Impostazioni privacy