Antonio Logli: “Roberta Ragusa è viva, ammazzatemi perché l’ho tradita”

Antonio Logli
(screenshot video)

Antonio Logli: “Roberta Ragusa è viva, ammazzatemi perché l’ho tradita”. 

Come avevamo già anticipato con alcune dichiarazioni Antonio Logli, condannato in secondo grado a 20 anni di carcere per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa, ha parlato in un’intervista rilasciata in esclusiva alla trasmissione Quarto Grado.

Antonio Logli parla della moglie Roberta Ragusa

“Ammazzatemi perché l’ho tradita con un’altra donna, ma io non ho mai fatto del male a nessuno, né tantomeno a Roberta” spiega Antonio Logli molto sicuro di sè e convinto nel proclamare la propria innocenza. “Il dolore che ho provato è lancinante, è il dolore che prova una persona che sa di non aver fatto niente e si vede crollare il mondo addosso – continua Logli- Ciò che mi fa più male è non sapere dov’è Roberta. Tra noi c’era un rapporto tranquillo, è un dato oggettivo: non c’è mai stato nessun litigio, anche i miei figli sanno che sono innocente. Per noi Roberta è viva, è impossibile che sia morta. Non le ho mai fatto male, lo posso giurare sui miei figli che sono la cosa più importante che ho al mondo. La mancanza che proviamo è incolmabile”.

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Poi torna con la mente alla sera della sparizione di Roberta: “Ricordo benissimo che era davanti alla tv, stava facendo la lista della spesa. Io sono andato a dormire ed è l’ultima cosa che ricordo. E poi dico una cosa: se davvero ci fosse stata una lite così forte tanto da averla uccisa, perché mio figlio dalla sua stanza non ha sentito niente?”.

Logli condannato: ecco perché non è in carcere

Nonostante la condanna in secondo grado a 20anni di carcere Logli non è stato arrestato. L’Associazione Penelope, costituitasi parte civile, ne spiega i motivi: “Si tratta di una scelta discrezionale dei giudici che è ancorata a tre parametri, che sono esigenze cautelari come l’inquinamento di prove, il pericolo di fuga e la reiterazione del reato. In secondo grado ormai non c’è possibilità di alterare gli indizi, non c’è pericolo concreto che lasci il Paese perché non lo ha fatto prima d’ora e non c’è neanche il rischio che commetta un nuovo omicidio. Non tutti i mali vengono per nuocere, dovesse diventare definitiva la sentenza abbiamo la certezza che lui andrà direttamente in carcere”.

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