Tragedia di Chieti, Filippone aveva perso il contatto con la realtà

Tragedia di Chieti
(Web)

Emergono altri devastanti particoli sulla tragedia di Chieti. Il dottore Giannantonio traccia il profilo psichico di Fausto Filippone

Dalle indagini degli inquirenti sono emersi altri particolari sulla tragedia di Chieti. A quanto pare Fausto Filippone ha sedato la figlia Ludovica prima di spingerla giù dal viadotto nei pressi di Francavilla al Mare da dove poi si è tolto la vita. Durante la trasmissione televisiva Mattino 5, è intervenuto Massimo Di Giannantonio, neuropsichiatra e direttore del dipartimento di salute mentale di Chieti. L’uomo ha cercato a convincere Filippone di desistere dai suoi propositi suicidi. Queste le parole del dottore: “Durante quelle ore, su quel cavalcavia, il dialogo, la relazione e il contatto erano pari a zero. Avevamo di fronte una persona dal comportamento e funzionamento psichico totalmente stravolto e incapace. Non poteva avere un contatto adeguato con la realtà, minacciava con il suicidio qualsiasi tipo di contatto o avvicinamento con la figlia gettata dal cavalcavia. Una interazione fatta esclusivamente da ordini, ricatti e cose che diceva Filippone alle persone che stavano tentando in tutti i modi di salvargli la vita. Un profilo di personalità non può essere fatto per quei minuti, ma possiamo dire che rispetto alla gravità dei fatti che c’era un grado estremo di malattia. In particolare la determinazione mostrata per mettere in pratica quel terribile progetto che aveva programmato nei giorni precedenti.”

Tragedia di Chieti, Di Giannantonio traccia il profilo psichico di Filippone

Dallo studio chiedono se fosse possibile che nessuno si sia accordo delle condizioni di Filippone e Di Giannantonio chiarisce questo aspetto: “È possibile che nessuno se ne sia accorto, spesso quando una persona si sente attraversata da problemi psichici e dei quali prova vergogna, fa il possibile e l’impossibile perché nessuno se ne accorga. Un processo psico-patologico sempre più incontenibile, ma l’obiettivo di Filippone è che nessuno lo potesse capire. Era una persona che teneva moltissimo al suo posto nella società. Rispetto alla gravità dei fatti compiuti da Filippone si può però capire quale fosse il grado estremo di stravolgimento dal punto di vista psichiatrico, quale fosse il grado terribile di malattia e quale fosse la determinazione per la quale voleva portare a termine il disegno di questa strage che aveva programmato nei giorni precedenti”.

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