Tragedia di Chieti, l’ultima telefonata di mamma Marina

Fausto Filippone

La Tragedia di Chieti ha sconvolto l’Italia. Una tragedia immane, ancora poco chiara, che ha portato alla morte di tre persone nel giro di poche ore. Nuovi dettagli intanto emergono, con l’ultima chiamata di mamma Marina.

Nuovi dettagli sconvolgenti emergono sulla tragedia di Chieti, dove Marina Angrilli, insegnante 51enne di Pescara, è misteriosamente precipitata dal terrazzo di casa sua. Una tragedia in seguito alla quale se ne sono consumate altre due. Suo marito, Fausto Filippone, ha in seguito preso sua figlia Ludovica, di soli 10 anni, portandola con sé fino al viadotto dell’A14.

La bambina è stata gettata nel vuoto, con il padre che, prima di togliersi la vita, lanciandosi a sua volta, ha impedito ai soccorsi di prendersi cura della piccola, minacciando il proprio suicidio, che ha poi commesso poco dopo.

Quest’oggi il quotidiano ‘Il Centro’ ha pubblicato l’intervista di un’amica della professoressa defunta: “Marina mi ha parlato per tutto il tempo di Ludovica domenica. Mi ha raccontato del concorso canoro cui aveva partecipato venerdì con la scuola. Mi ha detto d’essere fiera di lei, che aveva cantato benissimo. Fiera soprattutto per la sua sportività, senza entrare in competizione con gli altri, al punto da tornare a giocare con gli altri subito dopo la sua prova. Sono fiera di lei, mi ha ripetuto Marina, ha cantato bene, con qualche esitazione, ma si è ricordata tutte le parole”.

Tragedia di Chieti, quanti punti oscuri

Fausto Filippone

Il primo a soccorrere la moglie caduta nel vuoto è stato proprio il marito, Fausto Filippone, con il quale aveva avuto un alterco. L’uomo in seguito ha fatto perdere le sue tracce, portando la figlia con sé.

Prima di suicidarsi, ha chiesto perdono, concludendo una tragedia immane, che lascia tutti senza parole. Chi li conosceva non sa spiegarsi l’accaduto, parlando di una famiglia tranquilla. Un vento però sembrava aver cambiato l’atteggiamento di Fausto. L’uomo aveva perso sua madre e stava vivendo un periodo difficile della propria vita.

Resta infine da capire il senso del foglio lanciato nel vuoto, sul quale era scritti svariati nomi e cognomi. In merito il questore Palumbo ha dichiarato: “È un foglietto confuso. La squadra mobile sta cercando di dargli un senso”.

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