Aereo caduto a Cuba, trovata la scatola nera

La scatola nera dell’aereo caduto ieri dopo il suo decollo dall’aeroporto dell’Avana è stata ritrovata «in buone condizioni». La dichiarazione è del ministro cubano dei Trasporti, Adel Yzquierdo. In un intervento alla tv pubblica, Yzquierdo ha detto che i responsabili dell’inchiesta sul disastro aereo, nel quale sono morte oltre 100 persone, in maggioranza cubani, «continuano a lavorare intensamente» nel luogo dell’incidente, a circa 13 chilometri dal centro della capitale.

Disastro a Cuba, la scatola nera è stata ritrovata

«Una delle scatole nere è già nelle nostre mani, in buone condizioni, ben conservata, e l’altra la dovremmo trovare nelle prossime ore, per consegnarla alla commissione d’inchiesta che si sta occupando di stabilire le cause dell’incidente» ha precisato il ministro.

Le prime testimonianze hanno riferito che poco dopo il decollo il Boeing 737 ha effettuato una brusca virata verso il primo terminale dell’Aeroporto José Martì dell’Avana. E’ apparsa subito una manovra particolarmente pericolosa, per rientrare verso l’aeroporto, forse per un guasto. In quel momento il velivolo potrebbe aver urtato fili dell’alta tensione. I dati contenuti nella scatola nera potranno fornire questa prima tesi sul disastro.

Alle 12.08 di ieri – le 19.08 in Italia – il volo CU 972 è caduto in un campo seminato di Puerto Boyeros, a poca distanza dall’Aeroporto Jos Mart e a 13 kilometri dal centro della capitale, poco dopo essere decollato dall’Avana per dirigersi verso Holguin, nell’est dell’isola. La fusoliera dell’aereo – costruito nel 1979 –   è stata completamente distrutta e parte del velivolo è andato a fuoco.

Nelle prossime ore sarà diffusa la lista dei passeggeri del volo, spiegando che i resti delle vittime sono già stati trasferiti all’obitorio legale della capitale, ma solo 10 sono stati identificati finora.

La maggior parte delle persone a bordo, secondo le ultime informazioni, era di nazionalità cubana. Solo cinque sarebbero stati stranieri, due di questi di nazionalità argentina, marito e moglie. Inoltre a bordo ci sarebbero stati almeno 7 bambini, tra questi la figlia di Monica Levya Garcia l’unica vittima di nazionalità italiana.

Tutti messicani invece i cinque membri dell’equipaggio.

A mandare un messaggio di cordoglio alle famiglie è stato anche Papa Francesco, che si è detto “profondamente rattristato” dalla notizia e ha assicurato le sue preghiere per le vittime.

Sono stati resi noti, invece, i nomi delle tre uniche superstiti della tragedia, tre done cubane  – Mailen Daz Almaguer di 19 anni; Grettel Landrovell Font, 23 anni; ed Emiley Sánchez 39 anni – ricoverate in terapia intensiva e in condizioni critiche ma stabili. Emiley Sanchez ha ustioni sul 30 per cento del corpo, fratture e un trauma cranico. Ciononostante la madre della donna ha detto alla stampa che la figlia è cosciente, può comunicare ed ha potuto parlare con lei.

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