Accordo Salvini-Di Maio: i 18 punti del contratto di governo

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(TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)

Accordo Salvini-Di Maio: i 18 punti del contratto di governo in anteprima, ma la situazione è ancora di stallo e rischia di saltare tutto.

C’è ancora stallo riguardo la formazione del nuovo governo, che dovrebbe essere formato da Movimento 5 Stelle e Lega. Nei giorni scorsi, dopo le consultazioni col presidente Sergio Mattarella, Matteo Salvini aveva in qualche modo frenato sull’intesa: “Gli accordi un tanto al chilo non fanno per me, per cui ci rivedremo prima possibile o perché si comincia o perché ci si saluta”. Sicuramente più ottimistiche erano sembrate le parole di Luigi Di Maio, che aveva comunque chiarito che serve ulteriore tempo. Ora a tenere banco è il contratto di governo, una bozza del quale è emersa nelle scorse ore, pubblicata dall’HuffPost.

I 18 punti del contratto di governo Movimento 5 Stelle – Lega

Al centro del contratto di governo, c’è l’Europa con i suoi vincoli: se ne chiede una modifica radicale, ma non solo. Viene sottolineata infatti la possibilità di uscire dall’euro. Sempre in materia di vincoli europei, si chiede alla Bce di cancellare 250 miliardi di debito pubblico. Spazio poi ai rapporti con la Russia, con la richiesta di togliere le sanzioni imposte negli scorsi anni. Andrebbe poi rivista la presenza dei contingenti italiani nelle missioni all’estero. Per fare cassa, il contratto prevede la vendita di 200 miliardi di patrimonio immobiliare pubblico. Sempre in materia economica, si intende destinare a Cassa Depositi e Prestiti tutte le partecipazioni dello Stato nelle aziende.

Rimarrà invece la progressività nelle imposte, mentre c’è il reddito di cittadinanza: la copertura è di 17 miliardi annui, per garantire 780 euro mensili. Previsti i condoni fiscali, ma nello stesso tempo il carcere per chi evade. Si intende poi superare la legge Fornero stanziando 5 miliardi “per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse”. Sulla questione migranti, a cui la Lega come spiegato da Salvini stesso tiene molto, c’è la volontà di superare i trattati di Dublino. Sempre sul fronte integrazione, si chiede la chiusura delle moschee e delle associazioni islamiche radicali. Uno dei punti riguarda poi l’estensione della legittima difesa, con una riforma. In materia di giustizia, chiesti anche il potenziamento delle intercettazioni e la riforma della prescrizione. Infine, si chiede di chiudere le fonti inquinanti dell’Ilva a Taranto e salvaguardare i livelli occupazionali. Nel contratto è previsto un Comitato di Conciliazione per appianare eventuali dissensi tra M5S e Lega.

Critiche al contratto di governo M5S-Lega

Stando a sentire Luigi Di Maio, oggi si chiuderà sul contratto di governo, inoltre il capo politico del Movimento 5 Stelle ha spiegato che quella bozza pubblicata ieri è già stata superata. Intanto, però, arrivano le critiche da parte del Pd, attraverso i suoi leader. In particolare, il ministro uscente delle Infrastrutture Graziano Delrio, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, ha accusato: “La bozza mi sembra orribile. Hanno ragionato di condono di debito pubblico e uscita dall’euro, è molto preoccupante che, anche se superata, abbiano messo giù quelle ricette. Siamo anche noi a bordo di quell’autobus”.

Salvini e Di Maio “hanno una cultura costituzionale preoccupante”, accusa Delrio, che evidenzia: “La cosa che mi preoccupa di più è quello che manca: il tema del lavoro”. Anche nel centrodestra ci sono critiche all’alleanza e il governatore della Liguria, Giovanni Toti, intervistato dal ‘Corriere della Sera’, chiarisce: “La narrazione di questo governo deve essere chiara da parte della Lega. Si deve dire che è un governo di traghettamento, che nasce da uno stato di necessità, che servirà un nuovo voto e una nuova legge elettorale per poi ripartire con la coalizione di centrodestra”.

A cura di Gabriele Mastroleo

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