Dramma al Giro d’Italia: motociclista muore investito ad Agrigento

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(LUK BENIES/AFP/Getty Images)

Dramma al Giro d’Italia, alla partenza della quinta tappa: un motociclista del servizio d’ordine muore investito ad Agrigento.

Dramma alla partenza della seconda tappa siciliana della 101a edizione del Giro d’Italia, una delle corse a tappa di ciclismo più notte al mondo, insieme al Tour de France e alla Vuelta spagnola. La tappa, con partenza ad Agrigento e arrivo a Santa Ninfa (Valle del Belice), è lunga 153 km. La partenza della tappa è stata rimandata per un gravissimo incidente che ha purtroppo avuto delle conseguenze mortali. L’incidente si è verificato in prossimità del chilometro 0 della corsa rosa, nel territorio comunale di Agrigento. La dinamica dell’incidente è ancora tutta da chiarire, ma purtroppo il bilancio è grave.

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Incidente al Giro d’Italia: cosa è accaduto

L’incidente avvenuto al Giro d’Italia ha coinvolto una moto e una Fiat Stilo. A quanto si è finora appreso, infatti, un automobilista, dopo avere forzato uno sbarramento disposto dagli organizzatori, si è ritrovato nell’area ad accesso vietato se non agli addetti ai lavori. Inutile si è rivelato perciò il presidio delle squadre Anas. L’automobilista ha investito a quel punto un motociclista, facente parte del servizio d’ordine. L’uomo investito è apparso subito in gravi condizioni e si è reso necessario il trasporto tramite elisoccorso in ospedale. Appena qualche minuto dopo il ricovero, è però arrivata la terribile notizia che l’uomo non ce l’aveva fatta.

L’autore dell’investimento mortale è un italiano di circa sessant’anni, che è stato puntualmente bloccato e dovrà dare spiegazioni su quanto accaduto. Nel frattempo, sull’episodio la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Il drammatico incidente nel settimo anniversario della morte di Wouter Weylandt, il ciclista belga deceduto in seguito a una caduta nella terza tappa del Giro d’Italia 2011. L’incidente avvenne in Liguria, lungo la discesa del Passo del Bocco, in frazione Isola di Borgonovo di Mezzanego.

Si tratta del secondo decesso legato indirettamente al Giro d’Italia 2018: qualche giorno fa, è morto Bruno Sperandio, maceratese di 73 anni, che si trovava da qualche giorno in Israele, a Tel Aviv. L’uomo, un cicloamatore, si stava godendo alcuni giorni di relax e in attesa della tappa del Giro aveva deciso di fare un bagno, quando è stato stroncato da un infarto.

A cura di Gabriele Mastroleo

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