Sana Cheema, l’autopsia rivela: è stata strangolata

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Sana Cheema, l’autopsia rivela: è stata strangolata. La 25enne italo-pachistana che abitava a Brescia è stata uccisa lo scorso 24 aprile mentre si trovava in Pakistan. Per la sua morte sono stati arrestati il padre della ragazza, Ghulam Mustafa, il fratello Adnan Mustafa e lo zio Mazhar Iqbal che avrebbero agito per “motivi d’onore” dato che Sana aveva rifiutato un matrimonio combinato dalla famiglia.

Autopsia Sana, è stata strangolata

L’autopsia eseguita dal Laboratorio forense del Punjab sul corpo di Sana Cheema, che da un anno era diventata ufficialmente cittadina italiana, ha confermato che la ragazza aveva l’osso del collo rotto. Viene dunque avvalorata la tesi della morte per strangolamento da parte di uno dei tre famigliari già agli arresti, un delitto d’onore commesso perché secondo loro la ragazza aveva disonorato la famiglia non accettando il matrimonio combinato che loro volevano imporle a tutti i costi.

Tra i tanti elementi assurdi che condannano la famiglia per questo atroce omicidio va segnalato anche il fatto che dopo la sua morte nessuno aveva presentato denuncia. Il padre si era sbrigato a dire che era stata una morte naturale per infarto e la povera Sana era stata immediatamente sepolta soltanto poche ore dopo la sua morte. Sono stati gli amici della ragazza dall’Italia ad insistere affinché la salma venisse riesumata e fosse svolta un’autopsia sul suo corpo. Erano sicuri che si fosse trattato di un delitto d’onore commesso dalla famiglia della 25enne e alla fine hanno avuto ragione. Ad aumentare i sospetti sulla famiglia anche il fatto che poco dopo la sua morte fossero stati prontamente eliminati tutti i profili social della ragazza, profili sui quali lei si lasciava anche andare a lamentele nei confronti della famiglia proprio per la loro insistenza sul fatto che non vivesse all’occidentale e accettasse di sottostare alle loro volontà.

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