Siria, raid Usa nella notte con GB e Francia. Putin: “Ci saranno conseguenze”

Siria, raid Usa nella notte
(MANDEL NGAN/AFP/Getty Images)

Siria, raid Usa nella notte con GB e Francia. Dopo l’attacco missilistico Putin reagisce duramente: “Ci saranno conseguenze”. 

Come ci si aspettava da più parti questa notte poco dopo le 3 ora italiana è partito l’attacco in Siria da parte di Usa, Gran Bretagna e Francia. Il raid è stato annunciato dal presidente Trump che aveva appena dato il via all’operazione militare dopo aver avvisato anche Russia e Iran.

Siria, raid Usa nella notte: l’annuncio di Trump

Trump si è presentato davanti alle telecamere poco dopo le 3 di stanotte ora italiana: “Cari americani, poco fa ho ordinato alle Forze Armate Usa di lanciare attacchi di precisione verso obiettivi collegati alla produzione di armi chimiche. Questo attacco ha rappresentato una significativa escalation nel ricorso seriale all’utilizzo di armi chimiche da parte di quel regime molto terribile”. Il raid è durato poco e avrebbe colpito tre obiettivi precisi a Damasco e Homs, tre centri di produzione di armi chimiche. Al momento non si hanno notizia di morti tra la popolazione civile.

Attacco in Siria, la dura reazione di Mosca

“L’attacco è un inammissibile schiaffo al nostro presidente Putin e non resterà senza conseguenze”. Sono queste le parole dell’ambasciatore russo negli Stati Uniti.  La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Facebook ha poi aggiunto: “Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno realizzato l’attacco contro la Siria nel momento in cui il Paese aveva la possibilità di un futuro pacifico. Quelli dietro il raid rivendicano la leadership morale in questo mondo e sbandierano la loro esclusività e unicità”. Durante il suo annuncio Trump aveva parlato così della Russia: “All’Iran e alla Russia chiedo: quale tipo di nazione vuole essere associata all’omicidio di massa di uomini innocenti, donne e bambini? La Russia deve decidere se continuare lungo questo sentiero buio o se si unirà alle nazioni civilizzate quale forza di stabilità e pace. Magari un giorno andremo d’accordo con la Russia, e forse perfino l’Iran, ma forse no”.

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