Imbalsamata viva per errore: muore dopo due giorni di agonia

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Ekaterina Fedyaeva (Facebook)

L’incredibile vicenda di Ekaterina Fedyaeva, imbalsamata viva per errore: la giovane donna muore dopo due giorni di agonia.

La vicenda è talmente assurda che in tanti hanno pensato si trattasse di una bufala, invece era tutto tragicamente vero. Una ragazza è stata imbalsamata viva per errore e ovviamente non è sopravvissuta. Ekaterina Fedyaeva andò in ospedale per un’operazione non specificata, ma di routine. Invece ha incontrato una fine orribile dopo che un errore medico ha portato alla sua “imbalsamazione viva”. Ecco cosa sapere su questa tragica vicenda.

Chi era Ekaterina Fedyaeva, la giovane imbalsamata viva

Ekaterina Fedyaeva aveva 27 anni e viveva nella città russa di Ulyanovsk. Doveva prendere una flebo con soluzione salina durante l’intervento chirurgico, ma invece il suo corpo è stato riempito di formalina. Questa sostanza, derivata dalla formaldeide, impedisce ai cadaveri di decomporsi. Ekaterina iniziò immediatamente a soffrire di convulsioni agonizzanti prima di cadere in coma. Il suo cuore ha smesso di battere più volte anche dopo che è stata messa in rianimazione. Venne trasportata in aereo in un ospedale specializzato a Mosca, ma alla fine non ce l’ha fatta. Sua madre Galina ha spiegato: “Le sue gambe si muovevano, lei aveva delle convulsioni, tutto il suo corpo stava tremando. Per 14 ore dopo l’intervento lei ha vissuto con questa formalina e loro [i medici] non hanno fatto nulla”.

Che cos’è la formalina e come funziona?

La formalina è un liquido tossico incolore derivato dal gas formaldeide disciolto in acqua. È usato nella produzione di tessuti, plastica, carta – ma anche per preservare cadaveri umani. La soluzione – iniettata nelle arterie – agisce uccidendo i batteri e “fissando” le proteine cellulari in modo che non possano nutrire i batteri, arrestando quindi la decomposizione. Si tratta però di un’operazione rischiosa, secondo il Department of Health dell’Australia.

Gli esperti spiegano che l’inalazione o l’ingestione può causare “dolore severo con infiammazione, ulcerazione e necrosi delle mucose che rivestono quasi ogni organo interno”. La necrosi è letteralmente la morte di tutte le cellule di un organo o tessuto a causa di malattie, lesioni o mancanza di afflusso di sangue. Altri sintomi di ingestione di formalina includono nausea, vomito di sangue, diarrea con feci sanguinolente, sangue dalle urine, vertigini, insufficienza circolatoria e morte. 30 ml della sostanza ne costituiscono la dose letale.

Cosa si prova ad essere imbalsamato vivo?

La formaldeide – normalmente usata per conservare i cadaveri – avrebbe rapidamente distrutto i globuli rossi di Ekaterina, secondo il dottor Christopher Hoyle, un tossicologo dell’ospedale dell’Università del Colorado. Ciò avrebbe impedito l’invio di ossigeno in tutto il suo corpo, portando ad un enorme afflusso di acido nel suo corpo. L’acido formico, una sostanza chimica pericolosa spruzzata da alcune formiche velenose, avrebbe lentamente eroso gli organi della donna, dicono gli esperti. Lo ha spiegato bene a Live Science il dott. Lewis Nelson, presidente della medicina d’urgenza della Rutgers New Jersey Medical School, sottolineando: “Se questo caso è davvero accaduto, l’esito della morte è del tutto prevedibile”.

Alla fine, Ekaterina ha avuto forti convulsioni, il cuore ha smesso di battere e lei è morta due giorni dopo essere stata iniettata con il fluido sbagliato. Ma il professor Simon Parson, accademico di anatomia all’Università di Aberdeen, fu sorpreso che la sua agonia fosse stata così lunga. Sua madre Galina ha accusato i medici di “omicidio” dopo che è stato scoperto essere un errore medico che l’ha uccisa. Ha spiegato la donna disperata per la morte dell’amata figlia: “Le persone che hanno eseguito l’intervento sapevano già di aver infuso qualcosa di sbagliato, avevano bisogno di prendere delle misure urgenti, ma non hanno fatto nulla”.

A cura di Gabriele Mastroleo

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