Trasferirsi all’estero e fare fortuna: dove conviene andare

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(foto pubblico dominio)

Trasferirsi all’estero e fare fortuna: alcuni consigli su dove conviene andare, quali sono i Paesi migliori e dove si guadagna di più.

Sono molti coloro che sognano di cambiare vita e andare a vivere all’estero. Si cerca una nuova città dove costruire il proprio futuro e si vuole ripartire da zero. Se si è fortunati, si può davvero cambiare vita e perché no fare anche fortuna. Vi sono delle accortezze non banali da seguire: informarsi bene sulla destinazione scelta, verificare quali opportunità offre, in primo luogo lavorative, conoscere le leggi sull’immigrazione se si tratta di un Paese extraeuropeo, soprattutto conoscere la lingua. Vi sono senza dubbio mete che più di altre sono ideali per fare fortuna, lavorando in un Paese straniero. Alla base di tutto quello che occorre per trasferirsi all’estero con successo c’è la pianificazione. Bisogna essere bene organizzati e aver previsto tutto.

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Vivere all’estero: dove conviene andare e come trovare lavoro

La raccomandazione è quella di fare particolare attenzione alle destinazioni dove vivere meglio, ricordandovi che se si sceglie un Paese fuori dall’Ue, vi sono difficoltà su documentazioni da consegnare, iter da seguire per ottenere la cittadinanza o anche solo dei visti di permanenza. Vi sono, in sostanza, classifiche annuali che “ci raccontano” di Paesi più felici del mondo, o con la miglior qualità della vita. Anche questo tipo di classifiche vanno prese con le pinze. Una delle più recenti indicava i posti più economici in cui vivere nel 2018, una graduatoria mondiale nella quale appariva anche l’Abruzzo, in particolare Città Sant’Angelo. Come noto, sono sempre più gli italiani che espatriano: nel corso del 2016 le iscrizione all’Aire per l’espatrio sono state più di 124mila (16% in più rispetto all’anno precedente). Lo rivela il rapporto 2017 “Italiani nel mondo” della fondazione Migrantes, che traccia un identikit dei nuovi emigranti: si tratta per il 55% di uomini, il 62,4% celibi. Bisogna poi sapere che oltre il 39% di chi ha lasciato l’Italia per l’estero ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni e solo un quarto con età compresa tra 35 e 49 anni.

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Fare fortuna trasferendosi all’estero: mete dove andare

Regno Unito, Germania e Svizzera sono le mete preferite dagli emigranti italiani, poi vengono gli Stati dell’America Settentrionale. Rispetto ad altri tipi di emigrazione, c’è un boom di giovani settentrionali, in particolare provenienti da Lombardia e Veneto, che scelgono di trasferirsi all’estero. Ma sono davvero questi i Paesi giusti in cui trasferirsi? Stando a quanto riportano molti osservatori ed esperti di fenomeni migratori, potrebbero esserlo, ma solo in parte. Sicuramente la metà privilegiata per chi vuole trasferirsi all’estero, sperando anche di fare fortuna è l’Australia, definita la nuova America. Si tratta di un continente con una solida economia e stipendi medio-alti che consentono un buon tenore di vita. Inoltre, mancano ancora molte professionalità, un po’ come avviene – per quanto concerne l’Europa – in Germania, dove soprattutto a Berlino c’è un fiorire di start-up e di nuove imprese. Altra nazione che ha continuo bisogno di figure professionali qualificate è il Qatar: qui alcuni contratti hanno delle cifre a dir poco allettanti. Il costo della vita è elevato, ma lo sono altrettanto gli stipendi in Svizzera, dove secondo la classifica della HSBC lo stipendio medio è da 188.275 dollari. Sfiora i 100mila dollari, invece, lo stipendio in Germania, mentre è di poco inferiore in Norvegia. Restando in Europa, si guadagnano in media oltre 80mila euro sia in Svezia che in Austria. Il Paese confinante con l’Italia, appena dopo il Brennero, è un luogo dove la qualità della vita è sicuramente tra le migliori al mondo: il 62% degli espatriati ha trovato un miglioramento del proprio stile di vita, stando a recenti dati. A Singapore, lo stipendio medio è 138.640 dollari, ma la qualità della vita è altrettanto alta. Si guadagnano in media oltre 110mila dollari negli Emirati Arabi, ma qui il problema è il clima: abituarsi a certe temperature non è per nulla facile.

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A cura di Gabriele Mastroleo

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