Jollibee Milano, il fast-food filippino che sta bloccando il traffico milanese

jollibee Milano
Sono due settimane che a Milano ha aperto Jollibee, un fast food proveniente dalle Filippine che cucina sostanzialmente pollo. Anzi, frigge pollo, e lo vende a prezzi stracciati. Menù per il tipico pollo fritto in salsa orientale servito da Jollibee, con contorni e bibita: 4,20 euro. Un prezzo popolarissimo, ma probabilmente non è soltanto quello il motivo dello straordinario successo di questa catena. Il 18 marzo, giorno dell’apertura, sembrava un Apple Store che ha appena sfornato un iPhone nuovo a sorpresa. Su ‘La Stampa’ si leggeva che fin dalle 4 del mattino c’era gente che si era piazzata in coda per poter essere fra i primi a degustare il ‘ChickenJoy‘, il pollo fritto di Jollibee, in zona Duomo. Primo punto vendita in Europa, con un successo talmente incoraggiante che ora si potrebbe anche ripetere l’esperimento altrove. Sono arrivati clienti da mezza Europa: tutti in fila per Jollibee Milano, con picchi di 6-7 ore di attesa. Il primo giorno si sono organizzati con i pullman per presenziare all’apertura. Si racconta di cinque pullman di filippini da Roma, uno da Barcellona, un altro dall’Olanda. E poi Parigi, la Svizzera, l’Austria…

Jollibee a Milano: cronaca di un successo clamoroso

Jollibee apre a Milano, ma chi non lo conosceva farebbe bene ad aggiornarsi. Nelle Filippine è una sorta di istituzione, ha asfaltato McDonald’s “in casa” e ora si prepara a rompergli le scatole anche in trasferta. I gestori stanno già ragionando sull’ampliamento dei locali per venire incontro alla straordinaria richiesta che porta la gente ad aspettare tempi biblici per assaggiare il pollo ChickenJoy, pollo fritto e contorni. Il 18 marzo c’è stata l’apertura, l’11 aprile ci sarà l’evento di inaugurazione vero e proprio di Jollibee Milano, dove dovrebbero esserci anche i fondatori della catena, che per il popolo filippino è diventata una sorta di luogo di culto. Un posto diventato speciale soprattutto per i filippini di nuova generazione, quelli nati già all’estero e che a casa loro non ci sono mai stati. Un modo per tornare alle origini e per sbandierare con orgoglio le proprie origini. A costo anche di aspettare una vita: “Per loro Jollibee è un’icona – racconta uno dei buttafuori – iniziano a mettersi in coda alle 7, noi apriamo alle 9 e 30 e chiudiamo alle 23”. Eppure chi l’ha provato anche nelle Filippine assicura che non è la stessa cosa: “Il pollo è buono, ma è diverso da quello originale, ha un sapore differente”. Altro piatto forte sono gli spaghetti Jolly: wurstel rossi, ketchup alla banana, latte condensato e fegato. Sapore agrodolce e, a quanto pare, incredibilmente di successo.

 

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