Camera dei deputati: accordo per Roberto Fico nuovo presidente

Roberto Fico presidente Camera
Roberto Fico con Luigi Di Maio (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)

Convergenza tra Movimento 5 Stelle e centrodestra alla Camera dei deputati: accordo per Roberto Fico nuovo presidente, eletto poco dopo le 13 con 422 voti.

Sarà Roberto Fico, nella scorsa legislatura presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, il nuovo presidente della Camera dei Deputati, che succederà così a Laura Boldrini. Il suo nome – insieme a quello di Maria Elisabetta Casellati a Palazzo Madama – è servito a superare i veti incrociati della giornata di ieri. L’unico diniego era arrivato dal centrodestra nei confronti di Riccardo Fraccaro, così era tornata in campo l’ipotesi Roberto Fico, subito confermata da Luigi Di Maio: “Il nuovo nome che proponiamo è Roberto Fico, che è la storia del MoVimento 5 Stelle e che è già stato votato da altre forze politiche per precedenti cariche istituzionali. Mi sono sentito con Matteo Salvini e mi ha comunicato che voteranno Roberto Fico alla presidenza della Camera”. Alle 13, Roberto Fico è stato eletto presidente della Camera: in Aula un’ovazione ha accolto il raggiungimento dei 311 voti necessari, poi Grillo ha twittato: “Habemus Fico”. Roberto Fico presidente è stato salutato con entusiasmo soltanto però dagli esponenti del Movimento 5 Stelle.

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Rispetto al Senato della Repubblica, l’iter per l’elezione del presidente della Camera dei Deputati è più complesso. Mentre sinora è servita la maggioranza qualificata, seppur con una variazione tra il primo scrutinio e i successivi, dal quarto scrutinio in poi servivano la maggioranza assoluta dei presenti, comprese schede bianche e nulle. I numeri per l’elezione di Roberto Fico si sono però trovati. Stando al gioco delle alleanze variabili, che in questa legislatura sarà quantomeno decisivo, queste erano le varie opzioni per arrivare alla votazione di un presidente della Camera dei Deputati: centrodestra (265) e M5S (227), totale 492 voti; centrodestra (265) e Pd (112), 387 voti. M5S (227) e Lega (125), 352 voti; M5S (227) Pd (112) e Leu (14), 363 voti. I margini per l’elezione di Roberto Fico, dunque, c’erano anche qualora fosse spuntato qualche franco tiratore tra le file del centrodestra. E i franchi tiratori ci sono stati. Infatti, Roberto Fico ha raccolto 422 voti, ben 70 in meno rispetto a quelli preventivati, probabilmente in gran parte schede bianche. Il nuovo presidente della Camera è un grillino della prima ora. Infatti, nel 2005 è il fondatore a Napoli di uno dei 40 meetup “Amici di Beppe Grillo”, da cui poi nascerà il Movimento 5 Stelle. Nato nel 1974 e laureato in Scienze della comunicazione all’Università degli Studi di Trieste con indirizzo alle comunicazioni di massa, Roberto Fico nel 2010 si candida a Presidente della Regione Campania, raccogliendo appena l’1,35 % dei voti. Nel 2011, ci riprova candidandosi a sindaco di Napoli. Anche quella volta va male: appena l’1,38% dei consensi raccolti. Quindi, nel dicembre 2012 è primo alle Parlamentarie del M5S nella Circoscrizione Campania 1. Gli bastano appena 228 preferenze sul web per entrare in Parlamento nel 2013, forte anche dell’exploit del Movimento 5 Stelle. Il suo gruppo parlamentare lo candida alla presidenza della Camera dei deputati ma non viene eletto, quindi arriva l’elezione alla presidenza della Commissione di Vigilanza Rai. I suoi primi atti sono stati la rinuncia all’indennità di funzione a cui avrebbe avuto diritto e all’auto blu. Nel corso della scorsa legislatura, ha presentato come primo firmatario una proposta di legge sulla governance della Rai e uno dei punti focali, quello sul Piano per la trasparenza aziendale, è poi entrato nella riforma della Rai votata nel 2015. Alle politiche 2018, che hanno visto il Movimento 5 Stelle risultare il primo partito col 32% dei voti, Roberto Fico è stato candidato nel collegio uninominale di Napoli Fuorigrotta, vincendo con il 57,6% dei voti.

A cura di Gabriele Mastroleo

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