Facebook in crisi: dopo lo scandalo arriva anche il crollo in Borsa

Facebook in crisi

Facebook in crisi: il social di Zuckerberg sta vivendo uno scandalo che ha portato un crollo in borsa nelle ultime ore. Il titolo di FB ha aperto a Wall Street perdendo il 5,20%, poi è crollato a -7,50%. Tutto a causa di Cambridge Analytica, oscurato venerdì scorso dopo che si è scoperto che tre anni fa aveva infranto le regole del popolare social network americano. Si è scatenato un vero e proprio caso politico, dal momento che CA aveva acquistato illegalmente dati raccolti da un’app prodotta da un accademico russo-americano, Aleksandr Kogan, chiamata ‘thisisyourdigitallife’. Una scelta che ha mandato su tutte le furie il parlamento americano e quello britannico; da lì lo scandalo che ha acuito la crisi di Facebook e la nuova presenza nell’occhio del ciclone per motivi politici.

Poco convincente anche la motivazione data dalla dirigenza FB, che sosteneva che Cambridge Analytica aveva dato rassicurazioni che i dati fossero stati già eliminati nel 2015, cosa rivelatasi poi non vera. La questione è piuttosto delicata, al punto che a quanto pare – secondo ‘The Intercept’ – nelle ultime ore Facebook ha cancellato la sezione “storie politiche di successo”, cioè le storie che hanno avuto grandi risultati elettorali proprio grazie all’engagement prodotto dal social network.

Facebook in crisi, USA e GB chiedono spiegazioni a Zuckerberg

Crisi Facebook

E i guai non sembrano certo finiti qui, giusto per acuire la crisi di Facebook. I governi di Stati Uniti e Gran Bretagna hanno chiesto spiegazioni a Mark Zuckerberg, amministratore delegato e creatore del social, in merito a Cambridge Analytica, la società di dati che ha aiutato Donald Trump nelle elezioni del 2016 e che pare abbia giocato un ruolo importante anche nel voto sulla Brexit. Lo scandalo è scoppiato perché – a quanto si legge su ‘Ansa’ – questa società avrebbe “rubato” i dati di 50 milioni di americani e li avrebbe usati per campagne marketing e spot politici mirati ad influenzare gli elettori. Con ripercussioni che stanno arrivando anche in Italia, in quanto Cambridge Analytica sarebbe stata decisiva anche nella campagna elettorale di un partito politico del nostro paese. Sono in atto indagini in tal senso ed è stato chiesto anche al ministro dell’Interno Marco Minniti e a quello degli Esteri Angelino Alfano di far luce sulla vicenda. In ballo c’è la violazione della privacy di milioni di persone, e se emergessero dati in grado di dimostrare la “colpevolezza” del social network americano sarebbe un ulteriore colpo alla crisi di Facebook, già in atto da diverso tempo.

 

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