Anniversario rapimento Aldo Moro: i luoghi che hanno fatto la storia

Anniversario rapimento Aldo Moro: i luoghi che hanno fatto la storia. Dopo 40 anni dal tragico avvenimento ripercorriamo il dramma attraverso i luoghi in cui avvenne iniziando proprio da Via Fani a Roma. 

Anniversario Rapimento Aldo Moro
(Photo by Central Press/Getty Images)

Sono passati 40 anni dal rapimento di Aldo Moro, un rapimento che è bene non dimenticarlo provocò anche la morte di cinque uomini della scorta di Moro trucidati senza alcuna pietà. I loro nomi meritano il tributo necessario: Domenico Ricci, che guidava la Fiat 130 di Aldo Moro, il maresciallo Oreste Leonardi, e gli agenti di polizia Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino.

Aldo Moro: la strage di Via Fani e il rapimento

Erano le 9,02 del 16 marzo 1978 quando sotto casa dell’onorevole Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, in via Fani all’incrocio con via Stresa avvenne l’assalto del commando. Spararono in modo chirurgico, uccisero tutti tranne Moro e lo rapirono. Da quel momento nulla fu più come prima per la democrazia italiana, per il nostro Paese e per il senso di sicurezza degli italiani. Moro era partito da casa sua che si trovava in via del Forte Trionfale 79. Stava andando alla Camera per votare la fiducia al governo Andreotti, ma venne fermato dopo pochi metri.

Rapimento Aldo Moro: la prigione è in Via Montalcini

Aldo Moro fu portato nel covo di Via Montalcini e lì rimase per 55 giorni di prigionia. Quella via si trovava nel quartiere Portuense, una zona all’epoca capillarmente controllata dagli uomini della banda della Magliana che, come si scoprì più tardi, aveva stretti legami con i servizi segreti deviati. Il mistero è sempre più fitto. Roma in quelle ore e in quei giorni è stracolma di poliziotti e posti di blocco. Eppure nessuno pensa di controllare questa zona. L’appartamento di Via Montalcini è intestato  alla brigatista Anna Laura Braghetti.

Aldo Moro: Via Gradoli, i misteri su quegli appartamenti

In Via Gradoli, traversa della Cassia, zona Nord, abitava Mario Moretti,  il brigatista riconosciuto come principale responsabile del rapimento e dell’uccisione di Moro. Il mistero è molto fitto perché la polizia controlla a tappeto quelle zone e anche la palazzina in cui vive lui, ma non il suo appartamento. Si scoprirà poi che quasi tutti gli appartamenti di quella palazzina erano intestati a società immobiliari appartenenti a fiduciari del Sisde.

Anniversario rapimento Moro: Via Caetani, ultimo atto

L’ultimo atroce atto della vicenda si svolge in Via Caetani, in pieno centro di Roma proprio dietro Botteghe Oscure, sede del Partito Comunista e non lontano da piazza del Gesù, sede della Democrazia Cristiana. In quella via la mattina del 9 maggio viene parcheggiata una Renault 4. Nel portabagagli c’è il corpo senza vita di Aldo Moro. E i misteri continuano. I brigatisti hanno attraversato tutto Roma per portare lì il cadavere o in realtà Moro era tenuto prigioniero proprio nel cuore della Capitale senza che nessuno se ne accorgesse o facesse finta di non accorgersene?

A cura di Francesco Baglio

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