Ultimi Sondaggi elettorali oggi politiche 2018: governo impossibile?

Ultimi Sondaggi e Proiezioni Elettorali, Votazioni del 4 Marzo 2018:
Quello che emerge dai sondaggi elettorali pubblicati oggi sul Corriere della Sera e realizzati da Ipsos è un dato sconcertante per tutti e per qualsiasi partito si voti: dopo il voto del 4 marzo alle Elezioni Politiche 2018 sarà impossibile per chiunque mettere in piedi un governo a meno che i maggiori partiti non decidano di fare una coalizione basta sulle larghe intese. Una campagna elettorale fatta dunque principalmente di promesse quasi impossibili da mantenere porterà probabilmente ad un’ingovernabilità pericolosa per il nostro Paese che potrebbe gettare nel caos una situazione politica, sociale ed economica già tutt’altro che stabile e serena.

I sondaggi e proiezioni di Ipsos confermano le serie difficoltà del Pd incapace di assumere un ruolo da protagonista nella campagna e costretto a rincorrere gli altri partiti su temi che forse eviterebbe di affrontare come quelli della sicurezza e dell’immigrazione. Il Partito di Renzi avrebbe al momento il 22,6% dei voti. Nella stessa coalizione cresce la lista della Bonino che arriva al 3,1%. Il Movimento Cinque Stelle viene dato al 28,6% e, come anche altri sondaggi hanno dimostrato, dovrebbe essere il primo partito italiano. Forza Italia dovrebbe invece raggiungere il 16,3%, con la Lega di Salvini al 13,2 e Fratelli d’Italia al 4,3.

Parlando di coalizioni il centrodestra con queste percentuali otterrebbe 283 seggi, il centrosinistra 158, il Movimento Cinque Stelle 152 e Liberi e Uguali 24. Da questi numeri è dunque palese l’ingovernabilità di una singola coalizione o partito e si capisce bene come solo un’alleanza tra fazioni opposte possa eventualmente garantire che nasca un governo.

Per quanto riguarda il gradimento dei singoli leader secondo Ipsos in cima alla classifica c’è l’attuale premier Gentiloni, seguito da Emma Bonino e Luigi Di Maio. Più staccati nell’ordine Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Fanalini di coda Pietro Grasso e Matteo Renzi.

F.B.

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