Ryanair non volerà più in Gran Bretagna: le conseguenze post Brexit

Ryanair dice basta ai voli verso la Gran Bretagna dopo Brexit

È passato ormai un anno dall’entrata in vigore della Brexit che ha comportato l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Le conseguenze della Brexit, ad oggi, non si sono praticamente sentite per tutti i viaggiatori e i turisti che continuano a scegliere Londra e altre mete della Gran Bretagna come destinazioni per le loro vacanze. Forse però le cose stanno per cambiare e non in meglio. Ne è convinto il ceo di Ryanair, la compagnia aerea low cost, Michael O’Leary che, nei giorni scorsi, ha fatto delle dichiarazioni importanti.

Le dichiarazioni post Brexit del CEO Michael O’Leary

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Dopo la Brexit, secondo il ceo di Ryanair Michael O’Leary potrebbero esserci conseguenze per il settore dell’aviazione europea. Durante un incontro a Bruxelles insieme ai rappresentati dell’Ue e dell’industria aeronautica, il ceo della compagnia low cost Ryanair ha infatti parlato di una possibile paralisi dei voli tra Unione Europea e Regno Unito. 

Secondo quanto riportano i giornali locali, O’Leary avrebbe infatti dichiarato che nei cieli potrebbe esserci una situazione di caos. Con la Brexit, come dichiara il Telegraph, finirà il regime di “open sky” ossia di “cielo aperto” che permette a tutte le compagnie europee di volare e agire liberamente nel territorio europeo. Secondo il ceo di Ryanair che, all’epoca sosteneva la necessità di rimanere nell’Unione Europea: “L’aviazione non aspetta il 2019. La scadenza per le compagnie è settembre-ottobre 2018, data a partire dalla quale inizieremo a cancellare i voli“.

Dichiarazioni forti a cui sono seguite altre in quanto una parte della compagnia aerea Ryanair che ha sede a Dublino, potrebbe essere trasferita in Europa e molti aerei potrebbero essere portati fuori dal Regno Unito entro aprile 2019. Le parole del ceo di Ryanair in merito alle conseguenze della Brexit per il mercato aereo sono confermate e sostenute da altri rappresentati dell’aeroporto di Heatrow: la mancanza di un accordo potrebbe portare a degli effetti disastrosi sui voli verso l’Inghilterra con una possibile perdita di circa 21 miliardi di euro.

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