In questo paese europeo ai turisti è vietato scattare foto: ecco perchè

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Un paese di montagna che sembra uscito direttamente da una cartolina: cime innevate, prati verdi e quanto altro ci si potrebbe aspettare da una ridente cittadina incastonata ai piedi delle Alpi. Siamo a Bergün, comune svizzero di 507 abitanti del Canton Grigioni, nella regione Albula a 1376 metri ai piedi dell’omonimo Passo, alle porte dell’Engadina.

A Bergün è vietato scattare foto

Oltre al colpo d’occhio naturalistico veramente pittoresco, il centro storico del paese rappresenta una gioia per gli occhi: la Chiesa romanica, la torre e la  Ferrovia retica, patrimonio Unesco, la rendono una località estremamente appetibile per il turista che, una volta giunto sul posto, è facile che senta la pulsione di immortalare il quadretto con il proprio smartphone e condividere l’istantanea sui social. Una pulsione però a cui farete meglio sottrarvi: il comune ha infatti recentemente emanato un’ordinanza a dir poco bizzarra: a Bergün non si possono più fare foto. L’amministrazione ha infatti emanato un divieto (approvato all’assemblea comunale con 46 voti a favore e due contrari) di fotografare il paesaggio.

No foto: ecco il perchè

Avete capito benissimo: il motivo? Le foto postate sui social causano infelicità. Si legge sull’ordinanza: “È scientificamente risaputo che le belle fotografie scattate durante le ferie e condivise poi sui social media fanno sentire ‘infelice’ chi le osserva e non può trovarsi nei luoghi raffigurati”.

L’amministrazione non vuole che le proprie bellezze siano la fonte dell’infelicità delle persone al di fuori del Comune; il sindaco Peter Nicolay anzi vuole invitare a visitare e vivere il paese nella vita reale.

Se pensate che si tratti di una trovata pubblicitaria o di una gag esilarante allora non conoscete gli amministratori di Bergün: sono previste perfino multe per i trasgressori; secondo quanto riferisce l’agenzia telegrafica svizzera (ats) per i turisti indisciplinati è prevista una multa di 5 franchi, l’equivalente di circa 4,60 euro. A controllare che nessuno scatti foto ci penseranno i poliziotti della locale Guardia Civile. Su tutto il territorio sono già stati installati una dozzina di cartelli di divieto di fare foto.

Il ricavato delle contravvenzioni sarà devoluto in beneficenza: più precisamente in favore della tutela delle Alpi nella Valle dell’Albula. Un’ordinanza presa così seriamente che anche il locale ufficio turistico si rifiuta di inviare foto del paese ai media: “Il divieto è legalmente valido e pure noi ci atteniamo ad esso”.

Il prossimo passo sarà quello di ritirare tutte le foto dai profili Facebook, Twitter ed Instagram e ripulire persino la pagina istituzionale del sito della cittadina. Insomma, all’amministrazione sta a cuore, e non poco, la felicità del mondo intero!

di Lorenzo Ceccarelli

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