Torna l’incubo Ebola: un nuovo focolaio attivo “Tre decessi e 17 casi sospetti”

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Torna l’incubo Ebola: sarebbe salito a tre il bilancio delle vittime nel focolaio che si sta sviluppando nel nord della Repubblica Democratica del Congo. Ad affermarlo sarebbero fonti dell’Oms, citate dall’emittente Usa Cnn, secondo cui i casi sospetti attualmente tenuti sotto stretto controllo sarebbero ben 17 .

TORNA EBOLA: GIA’ TRE DECESSI

 

Tutto sarebbe iniziato lo scorso 22 aprile: il paziente zero, analisi alla mano, sarebbe un 45enne che avrebbe iniziato a accusare gravi sintomi proprio in quella data. L’uomo sarebbe morto pochi giorni dopo mentre si trovava in una remota provincia di Likhati, nel nord del paese.  Le altre due vittime sarebbero altri due individui entrati a stretto contatto con il 45enne: si tratta del tassista che lo avrebbe trasportato in ospedale e di un membro del personale sanitario che lo ha soccorso. Entrambi si sarebbero ammalati in giro di poco tempo fino al decesso. “Stiamo investigando su 17 altri casi sospetti – conferma Ernest Dabire, coordinatore dell’Oms nella zona -, e stimiamo che 125 persone abbiano avuto contatti a rischio con i pazienti confermati”.

EBOLA:  LO STESSO CEPPO DEL 2014

Altro dato preoccupante è il ceppo di virus coinvolto nei tre decessi: si tratterebbe della tipologia ‘zair’, il più pericoloso, nonché lo stesso dell’epidemia del 2014 che colpì Guinea, Sierra Leone e Liberia con migliaia di morti. Nello stesso periodo si verificò anche un focolaio nella Rdc, non legato all’epidemia più grande, che fece 49 morti. Nella zona a rischio sta è stato richiesto il personale di diverse Ong, fra cui Medici Senza Frontiere, e della stessa Oms: sarebbero a disposizione 300mila dosi del vaccino testato con successo nell’ultima epidemia.

Il genere Ebolavirus, secondo la definizione dell’International Committee on Taxonomy of Viruses, è un raggruppamento di organismi che fa parte della famiglia Filoviridae, a sua volta parte dell’ordine dei Mononegavirales.

Si conoscono cinque specie appartenenti a questo genere e quattro di queste sono responsabili della malattia da virus Ebola (in inglese “ebola virus disease” o “EVD”) che colpisce gli umani con una febbre emorragica con un tasso di letalità molto alto. Le cinque specie di virus riconosciute dall’International Committee on Taxonomy of Viruses prendono il nome dalle regioni dove sono state individuate per la prima volta. I virus di questo genere si trasmettono attraverso il contatto con i fluidi biologici di un infettato, umano o primate, anche durante il suo periodo di incubazione (30 giorni prima dei sintomi).

di Lorenzo Ceccarelli

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