Il ponte appartenente a Satana? Si trova in Toscana e fa venire i brividi


Un ponte che non può certo passare inosservato
, un po’ per la sua forma, ritenuta non a caso “un’eccezionale opera di ingegneria medioevale”, un po’ per il proprietario che, secondo la gente del luogo, sarebbe niente di meno che il principe delle tenebre, Satana.

Stiamo parlando del ponte della Maddalena (in provincia di Lucca): un’opera architettonica che scavalca il fiume Serchio nei pressi di Borgo a Mozzano probabilmente voluta dalla contessa Matilde di Canossa.  Per arrivarci in  autoproseguire sull’A12 ed uscire in direzione Lucca, da lì prendere la statale 12 in direzione di Modena per circa 23 km. Ci si può arrivare anche con l’autobus (partenze dalla stazione di Lucca) o in treno da Lucca in direzione Aulla e scendere alla fermata di Borgo a Mozzano.

Questo di Lucca non è l’unico ponte in Europa che ha questo nome ben poco positivo. Un altro ponte con il medesimo ponte si trova in Sassonia e nasconde qualcosa di più sinistro perfino di questo italiano (ecco dove si trova ed il perché del suo nome).

Ponte del Diavolo: ecco perché si chiama così

La struttura fu fatta restaurare nel secolo XIII da Castruccio Castracani. Il ponte deve il nome ad una edicola votiva che custodiva al suo interno la figura della Maddalena, ma veniamo alla leggenda che da sempre circonda questa opera architettonica.

Il sinistro nome di ‘Ponte del Diavolo’ sarebbe frutto di una leggenda nota su scala nazionale: si narra che il compito di edificare il ponte fosse stato affidato a S. Giuliano, l’Ospitaliere; l’opera però si rivelò fin dall’inizio quasi impossibile. Il capomastro incaricato dei lavori era sprofondato nella disperazione dovuta alla consapevolezza di non poter veder realizzata l’opera; una sera, mentre sedeva da solo sulla sponda del Serchio, si trovò di fronte il diavolo che gli propose di stipulare un patto. Il maligno avrebbe terminato il ponte in una sola notte, ma ad una condizione: avrebbe preso l’anima di colui che avesse attraversato il ponte per primo.

E così fu: in una sola notte il diavolo completò la difficile costruzione. Il manovale, pieno di rimorso, andò a confessarsi da un religioso che gli disse di rispettare il patto ma di far attraversare per primo il ponte ad un maiale. Il giorno successivo il capomastro fece attraversare per primo il ponte al suino beffando così il maligno che, inferocito, si gettò dal ponte nelle acque del Serchio sparendo tra i flutti. C’è chi dice che durante alcune notti sul ponte si possa ancora intravedere un’ombra oscura e sinistra che lamenta la beffa subita. Non ci credete? Andate a fare una passeggiata in notturna così poi ci dite.

di Lorenzo Ceccarelli

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