Ruttare in pubblico ed altre simpatiche abitudini in giro per il mondo!

Ruttare a tavola fonte youtube richyebarabba
Ruttare a tavola fonte youtube richyebarabba

Paese che vai usanze che trovi” ma anche “Educare significa porre dei limiti agli istinti“. I vizi che vi stiamo per raccontare fanno la spola tra questi due proverbi. Perché se da una parte gli istinti non cambiano per latitudine, i limiti che l’educazione ci impone ed il canone comportamentale varia a seconda del paese. Prendiamo in considerazione la tavola e la cucina, vero banco di prova della nostra civiltà.

Nonostante la globalizzazione spinga verso l’omologazione dei gesti, i canoni di riferimento cambiano e di molto. Nell’Est Europa l’uso disinvolto degli stuzzicadenti e il rumore con il quale si accompagna la consumazione delle minestre è abbastanza sconcertante per noi italiani.

Discorso analogo in Giappone dove fare rumore mentre si consuma un brodo non solo è accettato ma anche ‘doveroso’ perché indica che il commensale sta gradendo la pietanza. Non è tutto: a fine pasto è doveroso un fragoroso rutto che certifica il gradimento della pietanza.

Se vogliamo alzare ancor l’asticella dobbiamo recarci in Cina (anche in Corea) dove peti e rumori molesti sono più che tollerati a tavola; non solo, pulirsi mani e bocca alla tovaglia è consuetudine, e anche sputare a margine del piatto o sotto al tavolo dove si sta mangiando è routine.

In Nepal e Indonesia si limitano a masticare rumorosamente (molto rumorosamente!) . In India invece il pasto si consuma (con le mani) in estremo silenzio, però alla fine si rutta allegramente.

Infine in Australia, paese che per affinità è molto vicino a noi per galateo a tavola, a un barbecue (rito quasi sacro per gli Aussie) può capitare di vedere gli ospiti leccarsi rumorosamente le dita: “Altrimenti godi solo la metà!”. O no?

La morale? Non c’è: forse la forma più alta di educazione è la tolleranza verso i cannoni altrui; se vi trovate ad una cena multietnica e qualcuno fa qualcosa di disdicevole secondo i vostri cannoni: cercate di non farglielo pesare.

di Lorenzo Ceccarelli

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