Il viaggio di ritorno sembra sempre più breve di quello dell’andata? Ecco perché

Il viaggio di ritorno sembra sempre più breve fonte youtube Antonello Recanatini
Il viaggio di ritorno sembra sempre più breve fonte youtube Antonello Recanatini

Dite la verità: siete da pochissimo tornati dalla vacanza tanto agognata, o dal weekend fuori porta che pianificavate da mesi, e non vi capacitate di come il viaggio di ritorno vi sia sembrato decisamente più corto dell’andata, nonostante il tragitto sia stato pressoché identico. Tranquilli, la sensazione di cui stiamo parlando è molto più diffusa di quello che si crede: a spiegarla in maniera scientifica ci ha provato uno studio pubblicato su Plos One.

Durante la loro ricerca Ryosuke Ozawa della Kyoto University e la sua equipe hanno arruolato 20 ragazzi ai quali hanno fatto vedere dei video registrati durante una camminata. I video erano diversi tra loro, ma equivalenti nella durata e nelle distanze: in un video si mostrava un percorso, in un altro quello opposto, e nel terzo un altro ancora, completamente diverso dai primi due (sempre equivalente). Tutti i partecipanti hanno visto solo due video: metà del gruppo solo i primi due, l’altra parte solo il secondo ed il terzo (e quindi, rispettivamente, un viaggio di andata e uno di ritorno o due viaggi di andata).

Prima della visione, alle cavie era stato chiesto di osservare una mappa del percorso che avrebbero poi visto nei video. L’equipe ha quindi domandato ai partecipanti di stimare la lunghezza dei percorsi sia durante la visione della clip che dopo, chiedendo loro di indicare quale dei percorsi fosse sembrato più lungo.

Gli scienziati hanno così osservato che solo chi aveva visto i primi due video percepiva il secondo viaggio come più breve del primo, ma questo effetto del viaggio di ritorno compariva soltanto in un momento successivo riflettendo sulla lunghezza del percorso.

Quindi? Dati alla mano, secondo lo studio, l’ effetto “del viaggio di ritorno” non influenza il meccanismo di percezione del tempo quanto piuttosto le nostre sensazioni del tempo considerato in modo retrospettivo: in conclusione si tratterebbe di un processo basato sulla memoria e sul ricordo. Tutto chiaro? No? Beh, sappiate che allora è tutto normale.

di Lorenzo Ceccarelli

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