Fiordo di Furore chiuso, ecco perché

Furore
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Una brutta notizia per tutti gli amanti della Costa Amalfitana: il Fiordo di Furore è stato chiuso al pubblico. Il motivo è dovuto alla caduta di massi sulla spiaggia dal costone di roccia che la sovrasta. Dopo la Via dell’Amore alle Cinque Terre un’altra meraviglia naturalistica italiana che si sbriciola e va in frantumi. La chiusura del fiordo si è resa inevitabile per motivi di sicurezza. Il provvedimento è stato preso dall’amministrazione comunale qualche giorno fa.

Per salvaguardare l’incolumità pubblica, l’accesso al fiordo è stato impedito con la costruzione di un muro in calcestruzzo all’inizio dei cento scalini che portano al mare. Per i residenti e i turisti, a ridosso della stagione estiva, è un bruttissimo colpo. Uno dei luoghi più suggestivi della Costiera Amalfitana sbarrato da un muro, con appeso un cartello dove si legge: “Strada chiusa per caduta massi“. Un luogo bellissimo dove non si potrà più andare chissà ancora per quanto tempo. La spiaggia, infatti, rischia di rimanere chiusa anche per l’estate.

Il sindaco di Furore, Raffaele Ferraioli, ha spiegato che il provvedimento di chiusura dell’acceso al fiordo è stato indispensabile, perché dal costone che cinge la spiaggia sono caduti grossi frammenti di roccia. “È necessaria una bonifica urgente di tutta la parete rocciosa – ha aggiunto il sindaco – Il progetto c’è ma va finanziato. Abbiamo chiesto alla Regione di utilizzare il milione e mezzo di euro che era stato stanziato per la messa in sicurezza di Crevano, sulla Statale 163”. Si tratta della somma che sarebbe necessaria per mettere in sicurezza la zona.

Tra gli imprenditori locali, che vivono di turismo, c’è qualche apprensione con l’avvicinarsi della stagione estiva, anche se viene sottolineato che quello della caduta massi non è un problema nuovo e non riguarda solo Furore, ma tutta la Costiera Amalfitana. Affinché il Fiordo di Furore possa essere messo in sicurezza al più presto ed essere riaperto è stata la lanciata sul web una campagna di sensibilizzazione con l’hashtag #openfiordo.

Di Valeria Bellagamba

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