Solstizio d’inverno: la cerimonia a Stonehenge – FOTO

(Matt Cardy/Getty Images)
(Matt Cardy/Getty Images)

Questa mattina, prima dell’alba, alle ore 5.48 è entrato il solstizio d’inverno. È la stagione più fredda dell’anno, anche se fino a questo momento non sembra affatto viste le temperature miti, e soprattutto, quello che la rendeva importante nell’antichità, è la fine della stagione delle “tenebre”. Oggi infatti è il giorno più corto dell’anno, ma anche quello in cui le ore di luce smetteranno di accorciarsi per tornare via via ad allungarsi. Per i popoli antichi, che non avevano l’energia elettrica come noi, questo significava tornare alla vita, lasciarsi alle spalle l’oscurità. Un’occasione che veniva celebrata con appositi riti che erano anche propiziatori per i raccolti in primavera, dopo la semina autunnale, quando la vita e i suoi ritmi erano scanditi da quelli della terra.

Gli antichi romani celebravano in questo periodo dell’anno la festa del Sol invictus (“Sole invitto”), una celebrazione per la rinascita del sole. Il solstizio, che viene dalle parole latine “sol” e “sistere”  e significa “sole fermo”, era considerato il periodo in cui il Sole scompariva nell’oscurità per poi tornare più luminoso di prima. Per questo veniva festeggiato.

Oggi, dal punto di vista astronomico, per solstizio di inverno si intende il momento in cui il sole raggiunge la massima distanza angolare dal piano dell’equatore, per l’inclinazione dell’asse terrestre (dobbiamo infatti ricordare che siamo noi che ci spostiamo rispetto al sole e non viceversa, nonostante la terminologia comunemente impiegata). Questo fenomeno influisce sull’orario del tramonto: il solstizio d’inverno, infatti, è il giorno più corto dell’anno. Nell’emisfero Nord della Terra, va ricordato. Perché in quello Sud si verifica esattamente il contrario: il solstizio d’inverno è il giorno più lungo, quello d’estate il più corto.

Gli antichi riti pagani della festa del Sol Invictus sono tornati di moda da qualche tempo in diverse manifestazioni folcloristiche. Su tutte, quella che spicca per curiosità e originalità è la celebrazione che si tiene a Stonehenge, l’antico sito archeologico risalente al neolitico che si trova vicino alla cittadina di Amesbury, nel sud-est dell’Inghilterra. Qui in occasione del solstizio, sia d’inverno che d’estate (soprattutto d’estate con tantissimi turisti), confluiscono persone da tutto il Regno Unito ma anche dal resto del mondo, per celebrare l’evento secondo i presunti antichi riti pagani. Appassionati di riti celtici, visitatori e curiosi si radunano insieme a personaggi pittoreschi in costume e a nuovi druidi per celebrare il solstizio in quello che è sia un antico tempio che un punto di osservazione astronomica. Un’occasione per fare festa e quest’anno per vedere l’alba nel suggestivo sito di Stonehenge, nel fascino della campagna meridionale inglese.

Qui di seguito abbiamo raccolto alcune foto scattate questa mattina proprio a Stonehenge per la celebrazione del solstizio d’inverno.

di Valeria Bellagamba

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