Aereo RyanAir colpito da un fulmine, panico a bordo

aereo colpito da fulmine

Le avverse condizioni atmosferiche che, come scritto da noi di viagginews permarranno sul centro-sud Italia per l’intera settimana, non hanno risparmiato neanche il volo della RyanAir diretto da Palermo a Treviso. Un fulmine, infatti, ha colpito l’aereo in fase di decollo. Tanta la paura a bordo.

Aereo RyanAir colpito da un fulmine

Il volo di ieri pomeriggio della RyanAir con partenza dall’aeroporto di Palermo, Falcone-Borsellino, e diretto a Treviso mentre era sulla pista pronto al decollo è stato colpito da un fulmine. Sul capoluogo siciliano, proprio nelle ore di partenza del volo, ieri era in atto un temporale nonché una tempesta elettrica, tanti, infatti, i fulmini che illuminavano il cielo sulla città.

Alcuni dei passeggeri del volo FR8922, ben 174, una volta scesi dall’aeromobile, hanno raccontato di aver sentito un forte rumore seguito da una luce accecante. L’aereo, però, nonostante le rimostranze dei passeggeri preoccupati dall’accaduto, è decollato ugualmente. Solo dopo un’ora di volo l’equipaggio ha deciso di chiedere un atterraggio di emergenza e, invece di atterrare a Treviso, l’aereo è stato dirottato all’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio. Qui il velivolo è stato sottoposto a controlli da parte di un ingegnere della RyanAir che ha rilevato dei danni causati dal fulmine. Il comandante, d’intesa con gli esperti di RyanAir, ha richiesto un cambio d’aereo per accompagnare i passeggeri all’aeroporto di destinazione.

Per fortuna nessun danno è stato causato a persone e a cose, solo un grande spavento che ha accompagnato i passeggerei per l’intero viaggio. Tante le lamentele una volta atterrati a Treviso, molti infatti hanno detto: “Avrebbero potuto farci scendere a Palermo e annullare il volo anziché dirottarci a Bergamo e farci scendere comunque, facendoci volare in uno stato di totale apprensione”.

La compagnia aerea RyanAir ha chiesto scusa a tutti coloro che erano a bordo dell’aeromobile per il ritardo e soprattutto per averli fatti viaggiare in ansia.

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