Tutti i suoni di Roma diventano musica grazie ad un progetto unico

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L’Ex Cartiera Latina di Roma è pronta ad ospitare, il 21 e il 22 febbraio il “Novanta Decibel Festival” una rassegna dedicata alla sound art, alla digital art e alla sperimentazione sonora al Parco Appia Antica. Novanta decibel è un nome emblematico visto che corrisponde alla potenza del rumore di una fabbrica, di una strada trafficata… ma non solo visto che 90db sono anche la misura della creatività dell’arte del suono.

Ciò che infatti vi stupirà è come questi artisti d’avanguardia siano riusicita trasformare i suoni e i rumori degli angoli delle città in musica. Ecco così che Ostiense o la zona dell’Appia Antica o, ancora più sorprendente, un intero viaggio sul percorso della linea B della metropolitana di Roma diventano musica grazie ad una rielaborazione elettronica. Si va così a raccontare la realtà cittadina tramite  i new media.

Grazie alle opere di Nonotak, duo formato dall’illustratrice Noemi Schipfer (1988, Francia) e dall’architetto e musicista Takami Nakamoto (1988, Giappone), Florian Tuercke (1977, Germania) e Francesco Giannico (1979, Italia) accompagnati dai concerti di Pierre Bastien (1953, Francia), John Chantler (1974, Australia), Giuseppe Ielasi (1974) si avrà una panoramica sulle nuove frontiere legate alla sperimentazione sonora, dall’improvvisazione all’elettroacustica, dall’elettronica all’audio-visual performance.

Come si legge sul sito infatti, realizzato per la prima volta nel quartiere Hackney Wick di Londra, The Structural Sound Project è pensato per trasformare lo spazio urbano in uno strumento musicale. Il progetto si concentra sui quei suoni, normalmente inudibili dall’orecchio umano, presenti all’interno dei materiali solidi che costituiscono molte delle strutture presenti nello spazio pubblico (ponti, ringhiere, pali della luce, panchine ecc.). Il pubblico è coinvolto attivamente nella realizzazione dell’opera, essendo invitato a posizionare, nel quartiere Ostiense, e nell’area di via Appia Antica (Ex-Cartiera Latina e Parco), una serie di microfoni a contatto, capaci di registrare le onde sonore interne alle strutture e di ricostruire così, attraverso il suono, il paesaggio architettonico. I cento microfoni utilizzati – di cui trenta posizionati dall’artista e settanta dal pubblico – sono mappati tramite fotografie e video realizzati dai partecipanti ed evidenziati su una mappa online, tramite cui ogni utente può costruire, attraverso una selezione dei punti sonori – azionabili singolarmente o simultaneamente – la propria passeggiata sonora. La mappa è liberamente fruibile sul sito del Festival (90dbfestival.org) e accessibile da una postazione interattiva allestita negli spazi dell’Ex-Cartiera Latina.

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