Bon ton in viaggio: le regole per essere viaggiatori modello

da GettyImages

Cosa fare e cosa non fare in viaggio per rispettare le buone maniere \ Roma – Il viaggio è un momento che solitamente si sceglie di vivere in compagnia di amici, parenti o persino da soli ma in realtà, se ci si ferma a riflettere, si capisce che il gruppo a cui si appartiene è ben più ampio e variegato.

Già dall’areoporto infatti il viaggiatore si trova circondato da estranei con cui deve dividere il volo e poi l’albergo, la spiaggia o la città di turno. Una simile convivenza più o meno forzata implica una buona dose di buone maniere da osservare scrupolosamente per essere eletti “viaggiatori modello“.

Quali sono allora le regole a cui ci si deve ispirare?

La prima fra tutte è la moderazione: niente chiacchiere inutili in aeroporto o sul volo, niente brighe con il personale e, soprattutto, niente applauso post atterraggio.

In secondo luogo c’è il rispetto per il luogo in cui si è ospitati: non lasciare cartacce in giro, ovviamente, non deturpare monumenti o ambiente in generale con scritte e simili e aver cura anche di chi in questi posti vive. Quest’ultimo punto comprende non solo le persone ma anche gli animali: in India, ad esempio, le mucche sono sacre e quind bisogna trattarle con molta attenzione, ai Caraibi la barriera corallina è un elemento essenzia e utilizzarla come souvnir non è certo opportuno.

Anche la cucina locale va sempre rispettata: mangiare i piatti tpici del luogo in cui ci si trova e, soprattutto, non disprezzarli una volta assaggiati è una forma di cortesia come ne esistono poche.

Infine rispettare in generale le regole del Paese ospitante è naturalmente essenziale. Codice della strada, norme imposte da musei e siti da visitare o, nel caso dei Paesi più lontania, regole culturali apparentemente un po’ estreme: sono tutti punti che, durante il soggiorno, dovranno entrare a far parte anche della morale del viaggiatore, pena la nomina a “peggior turista del Pianeta”.

La domanda allora è: siete pronti a farvi portatori del bon ton di viaggio?

Francesca Testa

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