Costa Concordia: analizzata la scatola nera, tutte le novità

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Costa Concordia: sistemi di sicurezza non funzionanti, guasti al sistema elettrico, mancanza di registrazioni, ma soprattutto guasti alla scatola nera/Roma – Torna a far parlare di sè la Costa Concordia, prima per l’inizio delle operazioni di recupero, ora per l’analisi della scatola nera della nave e alcuni nuovi elementi che sono al vaglio di periti e esperti per capire la dinamica dell’incidente.

La prima cosa accertata è stata che il macchinario di bordo si trovava in avaria già il 9 gennaio: 4 giorni prima dell’affondamento. Le  conversazioni fra Pierfrancesco Ferro e il comandante Francesco Schettino documentano che si era deciso di intervenire sul guasto il 14 gennaio ossia all’arrivo nel porto di Savona. Ora però la magistratura sta valutando quanto questa decisione abbiamo influito nell’incidente.

Altro elemento che salta all’occhio è il fatto che tutte le operazioni di abbandono della nave sono avvenute, come si dice in gergo, “al buio”, ossia non sono state registrate.

Sempre grazie a delle missive si è notato come la scatola nera della nave avesse avuto già altri problemi in precedenza: uno dei responsabili della nave usa infatti il termine “nuovamente” per indicare i problemi alla ditta che si era occupata della manutenzione.

Inoltre alcuni sistemi di controllo non era funzionanti, soprattutto quello riguardante il sistema elettrico e che quindi regolava anche le luci d’emergenza e gli ascensori. Questo potrebbe infatti aver provocato la morte di ben 4 persone cadute all’interno della nave proprio dagli ascensori dopo l’impatto contro gli scogli.

Ultima grave pecca posta al vaglio dei magistrati è il fatto che le porte taglia fuoco, per regola, devono rimanere chiuse sempre, invece quella sera erano aperte e, tra l’altro proprio per il guasto elettrico probabilmente, l’ordine di chiuderle non è mai arrivato all’equipaggio.

 

 

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