Pasqua 2012: aumenta turismo straniero in Italia

(GettyImages)

Pasqua all’insegna del turismo straniero \Roma – Che per gli italiani la Pasqua del 2012 sarebbe stata all‘insegna della brevità e del low cost era non solo ampiamente prevedibile ma, anche un dato di fatto (qui info). Causa la crisi economica ed i continui tagli sulla busta paga, in molti hanno deciso di limitare gli spostamenti ed i viaggi da effettuare nel periodo delle festività pasquali. Ma se gli italiani hanno preferito festeggiare la ricorrenza religiosa a casa, magari preparando un lauto pasto in compagnia della propria famiglia, ci pensano i turisti stranieri e principalmente quelli d’oltreoceano a risollevare il turismo nelle regioni italiane. Secondo infatti i dati raccolti dall’Enit, tramite un monitoraggio sui tour operator che agiscono nei mercati europei e mondiali, è emerso un trend decisamente positivo per il nostro paese che vede l’Italia come meta prediletta per il turismo straniero anche durante le imminenti festività pasquali.

Nonostante per i turisti d’oltreoceano il periodo che corrisponde alla nostra Pasqua non sia una festività religiosa a cui vengono associate ferie piuttosto lunghe, il trend è comunque mantenuto alto dal fatto che il mese di aprile coincide con l’inizio dell’alta stagione per i viaggi in Italia. Dal sondaggio dell’Enit è emerso che sono soprattutto i viaggiatori americani a prediligere la nostra penisola, grazie anche all’ottimo tasso di scambio tra dollaro ed euro, seguiti dai canadesi e dai cinesi. Un netto aumento invece si è registrato per i turisti provenienti dall’Argentina, dal Brasile e dal Giappone, dopo la brusca frenata dell’anno scorso. Tra le regioni maggiormente apprezzate ci sono alcune evergreen come il Lazio e  la Toscana ma, anche new entry com il Veneto, la Lombardia, la Sicilia e la Campania.

Sarà quindi una Pasqua dai toni diversi con una decisa affluenza di turisti stranieri ma, non tanto europei a causa della recessione economica in atto, dove la presenza di italiani in viaggio tra le città d’arte e di cultura sarà molto minore rispetto a quella degli anni precedenti.

 

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