Costa Concordia: trascurate norme di sicurezza

Manager di Costa Concordia nel fascicolo degli indagati \Roma – Mentre procedono di pari passo le operazioni di ricerca dei dispersi e quelle per estrarre dai serbatoi della Costa Concordia le 2300 tonnellate di carburante, continuano inarrestabili le indagini per chiarire una volta per tutte cosa è successo quella sera del 13 gennaio. Fino ad ora l’unico indagato è stato il comandante della nave Francesco Schettino accusato di omicidio plurimo colposo, naufragio ed abbandono della nave. A distanza di 11 giorni dalla tragedia però il pool di magistrati che indaga sull’accaduto ha puntato il dito anche contro la Costa Crociera colpevole di molte leggerezze soprattutto sul campo della sicurezza. Secondo quanto affermato dal procuratore generale della Toscana Beniamino Deidda anche i manager ed i vertici di Costa Crociere hanno delle colpe perché sono loro che scelgono e dirigono in comandante e sono loro che devono gestire le operazioni di sicurezza. Il naufragio della Costa Concordia ha portato alla luce molte falle sulle norme di sicurezza: scialuppe che non scendono, personale impreparato, poca preparazione a gestire l’emergenza e queste sono, secondo Deidda, competenze dirette della Costa Crociere che dovrebbe preparare con simulazioni ed esercitazioni a gestire l’emergenza. Stando alle prime indiscrezioni fin da oggi i vertici di Costa Crociere potrebbero entrare ufficialmente nel fascicolo degli indagati.

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