Sciopero aerei: come ottenere il rimborso?

Come comportarsi in caso di volo cancellato per sciopero \ Roma – Si arriva all’aeroporto, si guarda il tabellone e… volo cancellato causa sciopero! A chi non è capitato? La brutta sorpresa proprio quando si era ad un passo dalla tanto sospirata vacanza: spesso però il problema non finisce qui, infatti, dopo aver appreso il fattaccio, si passa alla “richiesta di rimborso“, impresa che già dal nome fa presagire la sua difficoltà titanica. La situazione per quanto comune trova sempre il viaggiatore impreparato: dove andare? cosa fare? Domande che spesso rimangono senza risposta, con il risultato che i viaggiatori in preda al panico si aggirano  come zombie per l’aeroporto o intasano le linee telefoniche delle compagnie aeree.

Per evitare simili scene barbariche la cosa migliore sarà arrivare informati all’aeroporto: prima di partire allora ecco le regole d’oro che ogni buon viaggiatore dovrebbe conoscere.

In linea generale, al passeggero deve essere garantito di poter usufruire del primo volo disponibile senza pagare alcun sovrapprezzo, oltre naturalmente ad aver diritto ad una piena assistenza, incluso uso di fax, telefono e, in caso di necessità, anche vitto e alloggio.

L’aereo potrebbe però essere semplicemente in ritardo e, in questo caso, al viaggiatore andrebbe corrisposto un rimborso proporzionato alle ore di attesa.

Il caso estremo è quello in cui ovviamente la partenza salti del tutto: in questo caso il passeggero ha diritto a procedere per via legale contro la compagnia aerea ma non, ovviamente, contro gli scioperanti del caso.

Ogni compagnia ha però una sua personale politica in fatto di rimborsi e, inutile dirlo, essa è per lo più volta a tutelare la compagnia stessa fornendole eventuali scappatoie.

Ryanair ad esempio spiega così la sua posizione: “In ottemperanza all’articolo 7 della norma UE 261/2004, Ryanair non fornisce risarcimenti in denaro per i voli che subiscono ritardi o vengono annullati per ragioni che esulano dal controllo della compagnia (circostanze straordinarie). Secondo quanto stabilito dalla norma, per circostanze straordinarie si intendono eventi di instabilità politica, condizioni meteorologiche incompatibili con il volo, rischi per la sicurezza, problemi imprevisti relativi alla sicurezza del volo e scioperi che compromettono il servizio di un vettore” (clicca qui). In pratica, la compagnia rimborsa il biglietto nel caso in cui sia lei a cancellare il volo tranne le cosiddette “circostanze straordinarie”, che comprendono appunto lo sciopero.

Easyjet invece invita, sul suo sito internet coloro i quali hanno acquistato il biglietto online a richiedere il rimborso attraverso i servizi di “Gestione prenotazione” (ovvero qui) mentre, nel caso in cui la prenotazione non fosse avvenuta via web, il rimborso sarà di competenza della agenzia di viaggi.

Una politica simile a quella della Ryanair viene adottata anche da Lufthansa: “In caso di cancellazione del volo per il quale siete in possesso di una prenotazione confermata, avete diritto a riavviamento, assistenza, rimborso o compensazione come nei casi sopra citati. Non avete diritto al risarcimento monetario ai sensi del regolamento UE qualora la cancellazione del volo sia stata causata da circostanze eccezionali, che non si sarebbero comunque potute evitare anche se fossero state prese tutte le misure di precauzione necessarie, come per esempio maltempo, instabilità di carattere politico, scioperi, rischi di sicurezza o sue imprevedibili carenze. Similmente, non si ha titolo al risarcimento monetario nel caso che il passeggero sia stato preventivamente informato della cancellazione”.

Alitalia invece sul suo sito internet parla di rimborsi in senso generico e la cifra da restituire è basata sul costo del biglietto stesso: è possibile consultare qui la relativa tabella.

Anche Air France reclina le responsabilità in caso di sciopero, così come  British Airways.

Sembra dunque che le compagnie aeree siano portate a fornire sì sostegno nel caso di un imprevisto come lo sciopero ma difficilmente potrà essere restituita la cifra spesa per l’acquisto del biglietto: il consiglio è allora di ricorrere ad una assicurazione che copra anche questo tipo di circostanze, oppure armarsi di pazienza e combattere per i propri diritti.

Francesca Testa

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