Alla scoperta della Provenza: profumo d’arte e di lavanda

In Francia si trova una delle regioni più belle d’Europa e del mondo: la Provenza. Un capolavoro a cielo aperto che ha ispirato i più grandi artisti da Van Gogh a Picasso. Un viaggio d’arte nei suoi luoghi più emblematici

Cielo azzurro, campi di lavanda e paesi arroccati. E poi colori accesi e luce intensa, un paesaggio ideale per puri talenti artistici come Cézanne, artista iconoclasta nativo di Aix-en-Provence, che sconvolgerà l’arte del suo tempo, e Van Gogh, che in questi luoghi riceverà l’impatto della luce, in occasione del soggiorno ad Arles e nelle Alpilles e poi ancora Gauguin, che si fermerà qui prima di partire per le sperdute isole Marchesi.

 

 

La Provenza è una terra antica e gentile, dai felici trascorsi romani, a metà tra mare e montagna, nonché un piccolo mosaico di più regioni diverse tra loro. Les Alpes Maritimes e il Var sono i due distretti più meridionali, e tutti affacciati sul mare come sono, rappresentano il volto mediterraneo della regione francese.

Cosa vedere in Provenza: viaggio da Cannes a Marsiglia

Questa striscia di terra che dall’Italia corre lungo il Mediterraneo è composta da lustrati centri di turismo così come da paesini di pescatori e da spettacolari isole, raggiungibili con pochi minuti di traghetto. Dalla salottiera Cannes delle Alpi Marittime, si rimbalza alla sempre celebre e mondana Saint Tropez, nel Var. Per fortuna con la stessa facilità si passa dalla facciata un po’ vuota della “vita smeralda” al fascino autentico della campagna di Mougins così come all’Ile de Porquerolles, con i suoi scenari naturali, e ancor meglio all’Ile de Port Cros, un’oasi verde sul mare, parte di un parco naturale, dove si trova l’elegante Manoir di Port Cros, un luogo di soggiorno esclusivo, perché il solo contatto previsto è quello con la natura.

Toulon, il capoluogo del Var, è un importante e sfortunato porto militare, perché bersagliato durante la seconda guerra mondiale. La Tour Royal, che domina il golfo è opera dell’architetto rinascimentale italiano Giacomo della Porta, e da questa alta torre il panorama spazia ininterrotto dalla baia fino al mare aperto.

La Bouche du Rhone è il distretto di Marsiglia, crocevia e metropoli mediterranea, capoluogo dell’intera Provenza. Principale scalo marittimo francese, Marseille, fu fondata dai focesi nel VI sec. a.C., ragione per cui ancora i suoi abitanti sono chiamati dal resto del Paese “phocéens”.

In epoca antica fu prospera, fino a quando nel 49 a.C. , Cesare le sottrasse buona parte dei suoi possedimenti. Comunque dopo l’epoca romana a cui appartengono delle vestigia dell’antico porto, si aggiunse nel medioevo l’Abbazia di St.Victoir nel V secolo e poi la Charité e Notre Dame de la Garde, semplice cappella nel XIII secolo e poi grandiosa chiesa, ampliata nel XVI sec. per volere di Francesco I.

La costa che da Marsiglia va verso Cassis, e quindi verso l’Italia, è molto scenografica, poiché è percorsa dalle Les Calanques, profonde insenature con alte scogliere a picco sul mare.

Aix en Provence, la città di Cezanne

Altro centro importante della regione è Aix en Provence, l’antica “Acquae Sextie”, fondata dai Romani nel 122 a.C. La città è famosa per aver dato i natali a Cézanne, che qui ebbe un atelier, oggi visitabile e un castello. L’Atelier des Lauves che il pittore costruisce tra il 1901 e il 1902 resta il testimone intimo del suo lavoro, e la montagna Sainte Victoire, a cui consacrò non meno di 60 quadri, disegni ed acquarelli, fu il suo motivo preferito, ragione per cui va assolutamente visitata facendo una passeggiata nella campagna di Aix.

Emile Bernard così descrive lo studio dell’artista nel 1904: “Aprì un portone di legno. Penetrammo in un giardino il cui pendio andava a morire in un ruscello; pullulava di ulivi, in fondo c’erano alcuni abeti. Sotto una grossa pietra, prese una chiave e aprì la casa nuova e silenziosa che il sole sembrava voler cuocere…Al primo piano la sala da lavoro era un grande locale color grigio, illuminato da nord da una fonte naturale all’altezza dell’appoggio… Era all’opera su una tela che rappresentava tre teschi su un tappeto orientale. Su un cavalletto meccanico che aveva appena fatto installare, vi era ancora una grande tela di donne nude che facevano il bagno…Sulla parete dello studio, oltre alle tele di paesaggi che asciugavano senza cornice, notai delle mele verdi su una tavola…” .

Il Castello di Vauvernarques è stata l’ultima residenza dell’impressionista a est di Aix, e appartenne poi anche a Pablo Ricasso, che qui è sepolto.

Da Arles ad Avignone, la città dei Papi

Proseguendo verso nord si raggiunge Salon de Provence, cittadina borghese dominata dal castello dell’Emperì, che vale la pena raggiungere per il curioso Castello La Barben, dove altre alle gioia di visitare l’ordinato giardino alla francese regalerà la sorpresa di un simpatico zoo per bambini.

Sulla strada per la romana Arles, nelle vicinanze di Ventabren, si trova il più grande acquedotto in pietra del mondo. L’acquedotto di Roquefavour è stato costruito a metà del XIX secolo e possiede una serie quasi interminabile di arcate che raggiungono i 400 metri di lunghezza e gli 83 di altezza.

Arles, paradossalmente il più grande comune francese, sorge tra le praterie della Camargue. E’ una piccola Pompei oltralpe, che conserva ancora intatti l’anfiteatro, il teatro, i criptoportici e le terme dell’epoca romana. A fine Ottocento fu scelta da Van Gogh, che qui diede il meglio di sé, sfornando le sue opere migliori, in uno stato di ispirazione continua. Oggi la Fondation Vincent Van Gogh, fa rivivere i capolavori creati qui dal genio fiammingo e sparsi per il mondo, attraverso le tele di artisti contemporanei come Botero, Cesar e Lichtenstein.

Della regione della Bouche du Rhone fa parte anche la Camargue, un importante spazio naturale, un triangolo sabbioso tra terra e acqua. Una terra selvaggia di 75.000 ettari, in cui convivono stagni e paludi con fenicotteri, aironi e risaie.

Assolutamente da scoprire è il cuore della Provenza: il Vaucluse. La “Valle Chiusa” fu tanto cara al Petrarca, che vi tornò più volte tra il 1337 e il 1353, affascinato dalle lussureggianti foreste, dagli aspri speroni e dalle cave di ocra, dai profumati campi di lavanda e dalle incantevoli città sull’acqua.

Avignone, la città dei Papi

Il capoluogo della regione è Avignone, la città dei Papi. Quando nel 1309 cominciò l’esilio da Roma, Clemente V si ritirò ad Avignone. Il suo successore Giovanni XXII si stabilì in un antico palazzo episcopale, ma Benedetto XII nel 1334 decise di dar via alla costruzione di una nuova e grandiosa residenza: il Palazzo Papale.

La prima parte della dimora detta “Palais Vieux”, venne subito ampliata da Clemente VI, che fece continuare i lavori ampliando la struttura con il “Palais Nouveau”. Nel 1344 Matteo Giovanetti senese, allievo di Simone Martini, affrescò la Cappella di S. Marziale e di S. Giovanni, riaperte al pubblico da poco dopo il restauro nel 2005. Della sua formazione senese, Giovannetti, conservò il gusto del colore, degli accenti luminosi, dei motivi decorativi piccoli e ripetuti, così come l’interesse per il trompe-l’oeil architettonico. Nell’atmosfera libera della corte ponticale avignonese, il Giovannetti proseguì le ricerche dei suoi maestri senesi.

Così da Simone Martini riprese il senso della verità nei ritratti, mentre dai fratelli Lorenzetti, il trattamento dello spazio, adattando le scene dipinte all’architettura reale, giocando con questa e facendo fuoriuscire il personaggi ai margini delle finestre. Di Simone Martini in persona, si può ammirare il ciclo dipinto che apparteneva alla piccola cattedrale di corte, oggi conservato nella Sala del Concistoro.

Tra i musei di Avignone, si ricorda il Musèe du Patit Palais nell’ex Palazzo Episcopale, che ospita la collezione Campana di Cavelli, che conta oltre 300 opere di pittura italiana dal XIII al XVI secolo, tra cui si distinguono : Taddeo Gaddi, Paolo Veneziano, Lorenzo Monaco, Cosimo Rosselli, Sandro Botticelli, il Ghirlandaio, Vittore Carpaccio, Marco Palmezzano e Enguerrand Quarton. Interessante anche il Musée Angladon, dedicato alla pittura del XIX-XX secolo, in cui sono rappresentati Van Gogh con “I vagoni ferroviari”, Cézanne con una delle sue nature morte, Modigliani, Picasso, Sisley, Manet, Degas e Derain.

Le città della Vaucluse, le più belle della Provenza

Vicino la città dei papi sorge l’affascinante Isle sur la Sorge, città su palafitte costituita da un intreccio di fiumi e canali. La piccola Venezia francese è un importante centro antiquario, secondo in Francia solo a Parigi. Sempre dedicata all’acqua è Fontaine de Vaucluse, un piccolo centro tra le cui vie, si compie da secoli un’incredibile spettacolo naturale di fonti e sorgenti, che impressionarono in tanti, da Petrarca, a cui tra l’altro la cittadina intitola un museo, a Stendhal.

Nel cantone della Vaucluse, vi sono 7 tra i paesi più belli della Provenza. A partire da Ansouis, con il castello dei duchi Sabran del XIII secolo e un museo dedicato ai fossili del Luberon, a Gordes, con il Frantoio Bouillons di epoca romana e l’abbazia cistercense del 1148 di Notre Dame de Senanque.

E poi ancora Lourmarin, con il suo castello rinascimentale detto “la piccola villa Medici di Provenza”, Ménerbes con l’insolito museo dei cavatappi, Venasque arroccato su mura romane, con la chiesa di Notre Dame del XII secolo costruita sopra un tempio romano, la placida cittadina romana di Seguret distesa campagna e soprattutto Roussilion, nel cuore del paese dell’ocra, vicino a suggestive cave che ricordano piccoli canyon americani, da cui si estrae questa sabbia utilizzatissimo per decorare facciate e muri. In questa valle è possibile poi visitare distese di pianta di lavanda, utilizzata come rimedio per il sonno, cicatrizzante e in cucina per mieli e sorbetti, nelle zone di Sault, Monte Ventoso, Apt e Valréas.

Ancora a nord è Orange, con il grandioso teatro romano di epoca augustea e l’arco di trionfo, inaugurato nel 27 d.C., in onore dei veterani della II legione gallica.

Alla scoperta delle montagne della Provenza

I cantoni delle Hautes Alpes e delle Alpes-de-Haute-Provence, sono invece delle regioni montane, tutte protese verso le alte cime, chiaro allora che pullulino di stazioni termali e climatiche. Scenografiche nella regione delle Alpes-de-Haute-Provence sono le gole del Verdun, con la “Routes de Crétes”, creata dall’esercito francese durante la guerra del 1914-18 per favorire i collegamenti tra le diverse vallate dei Vosgi occidentali, da cui si offre una vista mozzafiato su paesaggi grandiosi, colli, valli e laghi.

Digne les-Bains, capoluogo del distretto è una straordinaria riserva geologica con i suoi musei, “de la promenade” e “delle farfalle” e soprattutto con il Museo della Preistoria di Norman Foster, il più grande in Europa, che ricostruisce perfettamente 500.000 anni della vita dell’uomo.

Il cantone delle Hautes Alpes invece è famoso per le fortificazioni dell’ingegnere Vauban, incaricato nel XVII secolo da Luigi XIV di corazzare le frontiere con fortini e roccaforti. Mont-Dauphin venne costruito per difendere la valle di Guil, mentre Fort-Queyras è una fortezza medievale a 1400 metri, ripensata e riadattata al nuovo scopo.

Nella zona di Briançon si trova una particolarità interessante, una sorta di strada delle meridiane, che vengono dipinte o scolpite sulla roccia come al Col de Cabre, ornate di ceramica o a trompe l’oeil, sono corredate di una “massima” o di un pensiero che esprimono il senso del tempo.

Andare in viaggio in Provenza vuol dire fare un viaggio nell’arte: ammirando capolavori della natura e architettonici che vivono insieme in un connubio di estrema e rara bellezza.

A cura di Cristina Zadro

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