Coppia fa il giro del mondo in 17 anni e torna a casa con 4 figli

oppia fa il giro del mondo in 17 anni e torna a casa con 4 figli
Un giro del mondo lungo ben 17 anni. I souvenir? Ben 4 figli. E’ la storia di Candelaria Chovet (44 anni) e Herman Zapp (46). La coppia ha intrapreso uno spettacolare tour a bordo di una scalcinata Graham-Peige del 1928. Un viaggio che li ha portati in un centinaio di Paesi in quattro continenti, percorrendo oltre 250 mila chilometri. Ad accoglierli lungo il loro tragitto circa 2.500 famiglie di culture, religioni e ceti sociali diversi. Il tesoro più grande in cui però la coppia si è imbattuta sono stati i quattro figli che hanno avuto durante il loro lento pellegrinare: Pampa (12 anni, nata negli Stati Uniti), Tehue (9, Argentina), Paloma (7, Canada) e Wallaby (5, Australia).

Il nostro sogno era fare il giro del mondo – racconta Herman –Stavamo lasciando tutto, ma stavamo anche per trovare molto altro”. La loro avventura è iniziata dall’Argentina all’Alaska, fino: questo primo epico capitolo della loro storia è raccontata nel loro libro Atrapa tu sueño (Afferra il tuo sogno,.), romanzo giunto all’undicesima ristampa e rappresenta la loro principale fonte di guadagno.

Tutto ebbe inizio il 25 gennaio 2000, quando Candelaria e Herman partirono dall’Obelisco di Buenos Aires alla volta dell’Alaska. Il viaggio avrebbe dovuto durare sei mesi ma si sa come è la vita: a volte tende a scombinarti i piani. Ci hanno infatti impiegato 17 anni prima di voler tornare definitivamente a casa. Non che si siano persi: meglio dire che hanno fatto qualche deviazione.

Il giro del mondo in 17 anni

La coppia si trovava in Ecuador quando decise di proseguire il loro viaggio: da lì a 4 anni arrivò il primi figlio Pampa, poi via via gli altri tre. Le gravidanze non hanno mai impedito alla coppia di viaggiare. Anzi, proprio in occasione del parto di Paloma, hanno ricevuto uno dei più grandi momenti di benevolenza: l’ostetrica (la migliore del Canada, secondo Herman), conoscendo la loro situazione finanziaria, ha chiesto un compenso idoneo a coprire le spese del viaggio e niente più.

“Questo è il dono più bello che stiamo dando a loro. Se li porti là fuori, cominceranno a sentirsi più sicuri sul mondo. Non dobbiamo insegnare loro ad avere paura. Dobbiamo insegnargli a correre qualche rischio… dovremmo costruire persone più avventurose, che desiderano scoprire, e a cui piace cambiare come vanno le cose”.

Dopo 17 anni la famiglia ha deciso di tornare a casa: chissà come reagiranno da un’esistenza più tranquilla? Sicuramente il bagaglio di ricordi collezionati durante le loro avventura non li abbandonerà mai.

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