Perché sugli aerei non c’è un paracadute per ogni passeggero?

bambino aereoChiunque abbia preso un aereo almeno una volta se lo è domandato: “Perché sugli aerei non c’è un paracadute per ogni passeggero?”. Forse un po’ plagiati da film e serie Tv un po’ datate, dove il protagonista sfuggiva a morte certa gettandosi con un paracadute trovato sotto il sedile, ci siamo interrogati nel nostro intimo “E perché io no?”.

Non c’è un paracadute per ogni passeggero ma c’è un salvagente!

L’argomentazione più comune al riguardo è il confronto con i giubbottini di salvataggio (quelli sì, presenti sotto ogni sedile”): “Se c’è un salvagente per ogni passeggero, perché nessuno ha pensato a quest’altro dispositivo salvavita?”. In effetti i più complottisti potrebbero obiettare: “Se precipito da un aereo mi farebbe molto più comodo un paracadute che un salvagente, non sto mica naufragando”, ed invece la verità è un’altra, magari un po’ più brutale:nello sventurato caso di trovarsi in un aereo in panne che sta precipitando avrete qualche chance solo in caso di ammaraggio, ovvero un atterraggio su uno specchio d’acqua; ecco, in quel caso il salvagente potrebbe tornarvi molto più utile di quello che potevate pensare.

Anche in questo caso però non abbiamo buone novelle per voi: nei voli commerciali (di linea e charter) l’eventualità di un ammaraggio è estremamente remota. La FAA, ente di certificazione Statunitense, non richiede nemmeno che i piloti di linea siano addestrati per questa manovra. Ciò nonostante, quasi tutti gli aerei commerciali sono equipaggiati con salvagente e zattere di salvataggio per l’ipotesi di un ammaraggio e le modalità di utilizzo di questi apparati sono quotidianamente illustrate ai passeggeri prima di ogni volo. Il motivo? Secondo alcuni “i salvagente … non hanno altro scopo se non quello di far star tranquilli i passeggeri“.

Perché non ci sono i paracadute a bordo?Motivo di sicurezza: la vostra

Chiarito questo aspetto torniamo alla nostra domanda di partenza: perché non ci sono i paracadute a bordo? La risposta è: “Per la vostra incolumità”. In primis, saper usare un paracadute è frutto di anni di lanci e corsi: non basta infilarsi uno zainetto e tirare una cordicella; ammesso e non concesso che i passeggeri siano a conoscenza dell’uso corretto, non ci sarebbe lo spazio fisico per effettuare il lancio in modo ordinato e quindi si genererebbe solo il caos. Occorrono lunghi minuti per indossare il dispositivo in condizioni normali, immaginatevi in un jet che sta precipitando. Non è tutto: il rischio di aprirlo nell’abitacolo, con gravi conseguenze sull’incolumità dei passeggeri, sarebbe altissimo, senza contare che le normali uscite di sicurezza dei velivoli di linea non sono adatte al lancio.

La verità in definitiva è che il passeggero medio di un volo commerciale ha molte più chances di sopravvivere rimanendo seduto e adottando le disposizioni di sicurezza già in uso. C’è di più: la maggior parte delle cose che vi sembrano poco razionali per quello che riguarda gli aerei sappiate che sono correlate con la vostra sicurezza: ad esempio l’alzare le tendine al decollo e all’atterraggio (qua trovate il perchè).

Se vi può aiutare, in soccorso dei più paurosi c’è la statistica; David Ropeik della Harvard University nel 2006 ha calcolato che le probabilità di morire in un incidente aereo sono una su 11 milioni. Sì, è più facile morire per l’attacco di uno squalo (1 probabilità su 3 milioni). Ma c’è chi è ancora più ottimista: nel 2013 Arnold Barnett, professore di statistica del MIT di Boston, ha stabilito che il rischio di morte per i passeggeri di linee aeree commerciali è di 1 su 45 milioni di voli. Volate tranquilli, anche senza paracadute.

di Lorenzo Ceccarelli

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