Le mete pericolose da evitare nei vostri viaggi questa estate

mete pericolose
Mete pericolose: Tunisia, Sidi Bousaid (Amira Guebsi, CC BY-SA 4.0, Wikimmons)

Per le vostre vacanze di questa estate vi abbiamo già consigliato le mete di ideali dove andare. Qui invece vogliamo segnalarvi quelle dove non andare, ovvero le mete pericolose da evitare se volete trascorrere una vacanza tranquilla. Molte mete di viaggio sono fortemente sconsigliate dalla Farnesina, perché teatri di guerre o di rivolte violente. Altre zone pur non essendo così pericolose sono comunque a rischio per instabilità politica e sociale, altre invece lo sono per calamità naturali. Vediamo quali sono.

Mete pericolose da evitare questa estate

Ecco le mete pericolose da evitare nei vostri viaggi di questa estate. Per una vacanza sicura e tranquilla. I consigli vengono dall’Unità di Crisi della Farnesina e dal suo portale Viaggiare Sicuri, sempre aggiornato sulla situazione dei singoli Paesi e in particolare sulle zone più “calde” del mondo.

Le prime mete di viaggio da evitare nel modo più assoluto sono quelle teatro di guerra: Siria, Iraq, Libia, Mali, Afghanistan, la zona a Sud-Est della Turchia al confine con la Siria, infine la Striscia di Gaza. Si tratta di zone martoriate dalla guerra civile e spesso ad altissimo rischio di terrorismo, tra attentati e sequestri. Molti di questi Paesi hanno le frontiere chiuse e in alcuni non è nemmeno presente una sede diplomatica italiana. Meglio tenersi alla larga.

Turchia

Istanbul, la Moschea Blu (iStock)

A seguito dell’instabilità politica del Paese, dal golpe militare dello scorso anno alle tensioni sociali, a cui si aggiungono diversi episodi di attentati terroristici, la Turchia non è più un Paese sicuro. Lo stato di emergenza, in vigore dal golpe, è stato prorogato di volta in volta. Durerà fino al 19 luglio prossimo, ma non è esclusa una nuova proroga. In ogni caso, se proprio dovete viaggiare nel Paese, la Farnesina raccomanda la massima cautela negli spostamenti e di tenersi informati sui media internazionali e locali sugli sviluppi della situazione, mantenendo contatti anche con la compagnia aerea o l’agente di viaggio. Inoltre si consiglia di evitare manifestazioni e assembramenti e si raccomanda di portare sempre con sé documenti di identità ed eventuali titoli di soggiorno in Turchia, seguire sempre le indicazioni e raccomandazioni fornite dalle autorità locali, preferire le strade principali ed evitare le zone disabitate, fermarsi immediatamente ad eventuali posti di blocco, monitorare eventuali disposizioni di coprifuoco imposte dalle autorità turche ed in tal caso evitare di viaggiare dopo il tramonto.

Egitto

Piramidi di Giza Egitto

In Egitto è elevata la minaccia terrorismo, oltre all’instabilità politica e sociale che spesso sfocia in turbative per l’ordine pubblico e in azioni ostili, anche di matrice terroristica, anche contro gli stranieri presenti nel Paese. Pertanto la Farnesina raccomanda di evitare i viaggi non indispensabili in Egitto in località diverse dai resorts situati a Sharm el-Sheik, sulla costa continentale del Mar Rosso, nelle aree turistiche dell’Alto Egitto e di quelle del Mar Mediterraneo, ove mantenere comunque elevata la soglia di attenzione in quanto, seppur sottoposti a controllo da parte della autorità di sicurezza, non possono essere considerati completamente immuni  da possibili minacce. Le autorità egiziane hanno stabilito un sensibile aumento dei controlli su persone e bagagli da parte delle forze di sicurezza presso l’aeroporto. Inoltre è stata visibilmente rafforzata la presenza di unità militari presso lo scalo e in città e in altri luoghi considerati sensibili ove sono stati istituiti posti di blocco. Si raccomanda tuttavia, in generale, la massima prudenza nei luoghi pubblici come le stazioni ferroviarie e dei bus, la metropolitana, i mercati, musei ed anche nelle vicinanze di siti religiosi, edifici governativi, stazioni di polizia, installazioni militari, e nei tratti stradali che collegano gli aeroporti alle località turistiche

Tunisia

Polizia tunisina (FADEL SENNA/AFP/Getty Images)

Gli attentati terroristici diretti contro i turisti occidentali, che hanno colpito la Tunisia negli ultimi anni, l’hanno spopolata dai turisti. Il Paese è uscito da molte rotte turistiche e le crociere nel Mediterraneo che prima facevano tappa qui, hanno cancellato la fermata. A seguito di questi gravissimi episodi, le autorità tunisine hanno adottato nuove misure antiterroristiche nella capitale e nel resto del Paese. Le forze armate e di polizia presidiano i siti sensibili. Lo stato di emergenza decretato nel 2015 è stato prorogato in varie occasioni e da ultimo rinnovato fino al 15 ottobre 2017. Le principali arterie stradali nel Paese e nella capitale sono soggette ad un’elevata sorveglianza, anche attraverso posti di blocco, da parte di personale in divisa ed in borghese al quale è opportuno prestare la massima collaborazione. Sono frequenti le operazioni di polizia finalizzate allo smantellamento di cellule terroristiche e alla requisizione di armi. Tuttavia la Tunisia resta esposta al rischio terrorismo. Inoltre, gli episodi di microcriminalità sono in tendenziale aumento, in particolare nelle zone periferiche e nei quartieri degradati dei principali centri urbani. La precarietà dell’economia continua a provocare tensioni sociali, scioperi e manifestazioni che peraltro raramente hanno luogo nei siti turistici. La Tunisia rimane dunque una meta a forte rischio. Se tuttavia viaggerete lo stesso nel Paese ecco i consigli della Farnesina: seguire le indicazioni delle autorità locali, esercitare massima cautela negli spostamenti, evitare manifestazioni, assembramenti e luoghi affollati di qualsiasi natura. Soprattutto non attraversate zone isolate del Paese, né quartieri periferici delle grande città, specie negli orari notturni. In tali orari, è sconsigliato attraversare la Medina di Tunisi. Tenetevi costantemente informati attraverso i mezzi di informazione locali ed internazionali per conoscere in anticipo, nel limite del possibile, eventuali problematiche legate alla situazione di sicurezza e di mobilità nel Paese. Per le viaggiatrici si raccomanda di adottare un abbigliamento che tenga conto dell’ambiente culturale locale, specialmente al di fuori delle zone turistiche e balneari, di evitare di passeggiare sole in zone isolate e, nel limite del possibile, di evitare spostamenti con mezzi pubblici specialmente nelle aree extraurbane.

Somalia

Attacco terroristico all’Ambassador Hotel di Mogadiscio, Somalia (MOHAMED ABDIWAHAB/AFP/Getty Images)

Anche la Somalia è un Paese da evitare. La Farnesina sconsiglia viaggi in Somalia a qualsiasi titolo, a seguito dei recenti attentati terroristici. Nonostante i progressi registrati a livello politico e militare, la conclusione relativamente pacifica del processo elettorale e la liberazione, da parte delle truppe dell’African Union Mission to Somalia (AMISOM) e delle Forze di Sicurezza Somale delle principali città della Somalia centro-meridionale, tra cui Chisimaio, la situazione nel Paese resta instabile, specie nell’ambito della sicurezza.  Molte zone della Somalia centro-meridionale rimangono sotto il controllo del movimento radicale Harakat al-Shabaab al-Mujahideen, il quale, attraverso l’uso di una strategia asimmetrica, continua a compiere numerosi attentati anche ai danni della popolazione locale. Il rischio pertanto resta massimo. I terroristi Shabaab sono peraltro infiltrati in molte città del Paese, in particolare nel centro sud compresa la capitale Mogadiscio che rimane esposta ad altissimo rischio di atti terroristici diretti contro hotel, ristoranti, Uffici governativi e le strutture difese dalle truppe di “AMISOM”, incluso l’Aeroporto Internazionale di Mogadiscio, nonché le sedi delle principali OO.II. e delle N.U. Poi in tutto il Paese permane il rischio di rapimenti di stranieri. Si segnalano inoltre sconfinamenti di predoni ed azioni armate anche al confine nord con il Kenya, con assalto e rapimento di stranieri.

Cina

Xinjiang

Dal punto di vista generale, la Cina non è pericolosa per i viaggiatori, tuttavia, si sono verificati recentemente episodi di violenza nella regione dello Xinjiang, nel Nord-Ovest del Paese, incluso il capoluogo Urumqi. Episodi che  sono stati catalogati dalle autorità cinesi come atti terroristici, con la conseguente intensificazione delle misure di sicurezza. Le principali metropoli e, in genere, tutte le località per le quali le principali agenzie turistiche cinesi offrono visite ed escursioni, anche tramite le corrispondenti agenzie all’estero, possono essere considerate aree di normale vigilanza. La microcriminalità è comunque in aumento e tocca anche gli stranieri, i quali sono soprattutto vittime di scippi e furti di passaporto. Si raccomanda di non accettare inviti da parte di sconosciuti che, anche con la scusa di fare pratica di lingua inglese, si offrono di accompagnare stranieri a fare giri turistici, a prendere bibite presso locali, bar e KTV, a partecipare a cerimonie del tè, a visitare locali per massaggi, o ad acquistare articoli di qualsiasi genere. Spesso, il turista viene condotto in luoghi equivoci dove, per delle semplici consumazioni, è obbligato sotto minaccia ad effettuare ingenti pagamenti tramite carta di credito e/o prelievi bancomat. Truffe di questo genere hanno luogo anche nelle grandi e trafficate strade dello shopping. Poi, in molte città cinesi, incluse Pechino, Shanghai, Canton, Chongqing e Tianjin, si registrano altissimi livelli di concentrazione di polveri sottili, particolarmente nocive in presenza di condizioni atmosferiche di alta pressione e mancanza di vento.

Mete pericolose per calamità naturali

Ci sono poi, mete pericolose nel mondo non tanto per problemi di stabilità politica, quanto per calamità naturali e per le situazioni di emergenza che si trovano ad affrontare.

Lesbo, Grecia

Lesbo, Antissa (Tromios di Wikipedia in greco, CC BY 2.5)

Lo scorso 12 giugno l’isola greca di Lesbo è stata colpita da un violento terremoto di magnitudo 6.2, che si è verificato nel Mar Egeo, tra l’isola e le coste della Turchia. Il sisma ha provocato una vittima e oltre 800 persone sfollate. I danni sono ingentissimi: è crollato l’80% delle case. Andare sull’isola in questo momento è pertanto altamente sconsigliato. Sull’isola è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Guatemala

Lago Atitlan, Guatemala (Thinkstock)

Lo scorso 14 giugno il Guatemala è stato colpito da un violentissimo terremoto di magnitudo 6.8, con epicentro nel Dipartimento di San Marcos. Sono stati chiusi ponti e strade, in particolare in prossimità della città di Quetzaltenango e del confine con il Messico. La Protezione Civile guatemalteca (CONRED) ha diramato una allerta “arancione” su tutto il territorio del Paese. Per situazioni di emergenza l’Ambasciata d’Italia è raggiungibile al numero 005025205907. Non è pertanto consigliato recarsi in visita al Paese in questo periodo.

Perù

Machu Picchu, Perù (Thinkstock)

Il Perù, a parte qualche manifestazione e tensione sociale, è un Paese relativamente tranquillo, abitualmente frequentato dai turisti, che si riversano in massa a visitare il Machu Picchu. Tuttavia, il Perù è particolarmente soggetto a fenomeni sismici e, nella zona di Arequipa, ad occasionali fenomeni di vulcanismo. Per queste ragioni dal 20 gennaio 2017 è stato dichiarato lo stato di emergenza , che rimarrà in vigore per 70 giorni. Una decisione presa a seguito di fenomeni di vulcanismo in corso nelle zone attorno al vulcano Sabancaya, che si trova a 80 km da Arequipa e a 30 km circa da Chivay (nel canyon del Colca).

VIDEO: terremoto del 12 giugno 2017 a Lesbo

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