Volete essere uomini? Allora fate questo bungee jumping -VIDEO

bungy jumping fonte youtube
bungy jumping fonte youtube

Se pensate che il bungee jumping sia uno sport nato da poco (fu inventato nel 1986 a Queenstown in Nuova Zelanda dal campione di discesa libera Henry Van Asch) preparatevi a ricredervi: esistono infatti popoli del Pacifico che praticano questa attività estrema già da centinaia di anni.

L’invenzione di Henry Van Asch, infatti, si ispirava ad una pratica molto diffusa sull’Isola di Pentecoste: si tratta del Naghol, un rito di iniziazione praticato dagli adolescenti nell’arcipelago melanesiano di Vanuatu.

Un rito che si ripete ogni anno tutti i sabati dei mesi di Aprile e Maggio, il periodo della raccolta dell’igname, ovvero il tubero che rappresenta la principale risorsa alimentare dell’isola.
Non a caso “Naghol” significa “salto nel vuoto” e decine di giovani si lanciano da una torre alta almeno 25 metri con le caviglie assicurate da liane.

Si tratta di una delle più spettacolari cerimonie di iniziazione incentrate sul coraggio: i maschi, per entrare di fatto nel mondo degli uomini, devono dimostrare il loro valore con un salto nel vuoto ed ingraziarsi così la sorte in occasione dell’imminente stagione dell’igname.

Nei giorni del Naghol tutti gli abitanti dell’isola si ritrovano alla base della torre, dove danzano accompagnati da una nenia monotona, in attesa del lancio. Ogni salto (a cui partecipano anche bambini di dieci anni) è accompagnato da urla e prolungati applausi. Secondo una leggenda locale, il Naghol trae origine dalla vicenda di Tamalié, un isolano che inseguiva sempre la moglie infedele. Un giorno la donna si arrampicò sull’albero più alto dell’isola. Il marito la seguì fino alla cima per riprenderla, ma la donna un attimo prima di essere riacciuffata – dopo essersi legata le caviglie con robuste liane – si lanciò nel vuoto. Il marito, geloso, la imitò ma, non essendosi assicurato con le liane, morì sfracellato.

di Lorenzo Ceccarelli

Impostazioni privacy